Mauro Berruto: il diritto allo sport

Lo sport fa due grandi cose: quello praticato genera benessere, salute, contribuisce a definire il sé e la relazione con gli altri, mentre quello di vertice, produce spettacolo e ispirazione.

Lo sport è un linguaggio universale, capace di arrivare in ogni angolo del mondo, superare barriere linguistiche. I suoi grandi campioni possono rivolgersi a platee planetarie, hanno in mano una piattaforma più forte di ogni totalitarismo politico o religioso. Nelle fibre di quel tessuto di una maglia da calcio c’è una passione che fa battere il cuore nello stesso modo a un diseredato come a un miliardario. La storia stessa dello sport si intreccia con la storia del mondo e, più in generale, con geografia, sociologia, antropologia, arte, scienza, letteratura, politica.

Lo sport è un fatto sociale totale, dunque è anche un fatto culturale, ovvero straordinaria espressione, insieme spirituale e fisica, capace di educare la testa prima, o almeno insieme, che il fisico. Per tutti questi motivi la collocazione scelta per l’inserimento dello sport nella nostra Costituzione, l’articolo 33, è quella ideale, anzi è la più suggestiva. Lo sport proprio lì, fra arte e scienza, ma non solo: l’articolo 33 è un ponte fra l’articolo 32 che difende il diritto alle cure e alla salute nella forma universalistica e l’articolo 34 che invece tutela il diritto all’istruzione. La formula scelta sarà: “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme” e quel verbo “riconoscere” è un verbo forte, che determina la dignità di un diritto. E allora il neonato “diritto allo sport” avrà necessità di politiche pubbliche per poter essere reso accessibile senza differenza di genere, di età, di orientamento sessuale, di talento, di abilità o disabilità, di provenienza geografica, soprattutto di disponibilità economica, perché non è un segreto che nel nostro Paese, fino ad oggi, nella stragrande maggioranza dei casi, fa sport solo chi se lo può permettere. Sarà una rivoluzione epocale e succederà molto presto. Sono il primo firmatario di questa proposta che dall’estate diventerà realtà con consenso unanime dei due rami del Parlamento e con enorme orgoglio rivendico il ruolo decisivo che il Partito Democratico ha giocato per arrivare a questo successo.

(Mauro Berruto)

Segreteria Nazionale e Regionale

La Segretaria del PD ha formato la squadra che guiderà il Partito. Dieci donne e dieci uomini, denominatore comune le competenze.  Elly Schlein ha coinvolto nella Segreteria persone con esperienze pluriennali nel proprio ambito di competenza, per poter lavorare ai temi importanti come il lavoro, il welfare, i diritti civili, la transizione ecologica, per citarne alcuni.

Prima di elencare la squadra della Segreteria Nazionale, comunichiamo che Chiara Orlandi si è dimessa dalla Segreteria Regionale ed è subentrata al suo posto Fabiola Megna.

Componenti della Segreteria nazionale del Partito democratico:
Alessandro Alfieri: Riforme e PNRR
Davide Baruffi: Enti Locali
Marta Bonafoni: Coordinatrice della segreteria, Terzo settore e Associazionismo
Stefania Bonaldi: Pubblica amministrazione, Professioni e Innovazione
Annalisa Corrado: Conversione ecologica, Clima, Green economy e Agenda 2030
Alfredo D’Attorre: Università
Marco Furfaro: Responsabile iniziative politiche, Contrasto alle diseguaglianze, Welfare.
Maria Cecilia Guerra: Lavoro
Camilla Laureti: Politiche agricole
Marwa Mahmoud: Partecipazione e Formazione politica
Pierfrancesco Majorino: Politiche migratorie e Diritto alla Casa
Irene Manzi: Scuola, Educazione dell’infanzia, Istruzione, Povertà educativa
Antonio Misiani: Economia, Finanze, Imprese e Infrastrutture
Giuseppe Provenzano: Esteri, Europa, Cooperazione internazionale
Vincenza Rando: Contrasto alle mafie, Legalità e Trasparenza
Sandro Ruotolo: Informazione, Cultura, Culture e memoria
Marco Sarracino: Coesione territoriale, Sud e aree interne
Marina Sereni: Salute e Sanità
Debora Serracchiani: Giustizia
Igor Taruffi: Responsabile Organizzazione
Alessandro Zan: Diritti

Accanto a questi membri, siederanno di diritto nella Segreteria il Coordinatore dei Sindaci e il Coordinatore dei Segretari regionali. Inoltre, saranno invitati permanenti alla Segreteria sia la Portavoce della Conferenza delle democratiche, sia chi rappresenta i Giovani democratici.

Inoltre segnaliamo i Dipartimenti tematici che lavoreranno insieme alla Segreteria:
Dipartimento delle politiche per lo sport: Mauro Berruto
Dipartimento Transizione digitale, Scienza aperta e Big data: Annarosa Pesole
Dipartimento Contro ogni barriera, per l’inclusione: Iacopo Melio

Infine:
Capo Segreteria della Segretaria Nazionale Elly Schlein: Giovanni Gaspare Righi
Portavoce della Segretaria Nazionale Elly Schlein e Responsabile Comunicazione del Partito Democratico: Flavio Alivernini

Festa della Liberazione, buon 25 aprile

 Crisi, economica, sociale, della fiducia nella democrazia; la crisi non è democratica: coinvolge prima i fragili, aumenta le disparità, chi non ha le risorse per sopravvivere muore, chi le ha viene preso dal terrore di perderle e aumenta sempre di più la disparità fino al collasso.

È facile in queste condizioni il ripresentarsi di una tentazione ancestrale, quella della chiusura in difesa, di cedere al potere assoluto che spinge, per sua natura, verso il nazionalismo autarchico, dove la solidarietà non può trovare spazio, nemmeno quando non vi è nulla da perdere per riconoscere i diritti altrui, ad eccezione, naturalmente, dell’assolutezza della visione imposta dal potere stesso. Questo accadde alle origini del Nazismo.

Oggi si aggiunge la crisi climatica ma, oggi, abbiamo gli strumenti per comprendere la follia, l’obsolescenza, di questa visione: si tratta di una soluzione che, storicamente, ha sempre dimostrato di avere in sé stessa la propria fine già scritta, semplicemente perché propone una forma di società instabile e non sostenibile, diretta inevitabilmente verso un baratro.

Il silenzio di 60.000.000 milioni di morti lo testimonia, la Resistenza che celebriamo lo grida, e si unisce alle voci delle partigiane che coraggiosamente oggi cadono nel mondo per rivendicare i loro diritti, di chi è costretto ad emigrare dai disastri climatici, di chi lotta per i diritti e per salvare il pianeta, di chi ancora è vittima delle pulizie etniche.

La resistenza fu quanto di più lontano si possa immaginare dall’autarchia: combatterono e morirono persone di paesi e culture diverse, fianco e fianco, convinti che non esista libertà se resta qualcuno che ne è privo. La rete resistente superava le frontiere e creò la consapevolezza della necessità di realizzare l’unità politica dell’Europa in antitesi al nazismo, il ripudio della guerra e delle disuguaglianze: in questo capitolo di storia troviamo le radici della nostra cultura. La liberazione che celebriamo è il coronarsi di un percorso non solo come concatenazione di eventi ma anche e soprattutto di evoluzione sociale.

La liberazione ha soprattutto sancito una nuova scuola di pensiero, qualcosa che è nato dallo sprofondare nei baratri peggiori dell’umanità, un toccare il fondo a livello globale che ha creato suo malgrado la spinta verso una nuova consapevolezza: il valore della collaborazione, il valore dell’uguaglianza e del libero pensiero

La conoscenza della storia è lo strumento basilare per la comprensione di noi stessi, e se la memoria sopravvive e diventa istinto, la storia non può essere manipolata; non cadere nella lucida follia dei seminatori di dubbio e confusione è già oggi il primo atto di resistenza. Ogni regime si basa sulla manipolazione culturale. Il sovraccarico di idealizzazione perversa degli interessi nazionali, supportato da degna propaganda, negazionismo, manipolazione linguistica, sin dalla scuola nella più tenera età, è sempre stato un efficace mezzo di distruzione del senso di collaborazione da sostituire con lo “squadrismo”, l’interesse e la conquista.

I cittadini che rifiutarono il fascismo e crearono la resistenza rifiutarono l’induzione di pensiero e questo li portò a scoprire una nuova consapevolezza: il valore della collaborazione e della parità che scrissero nella Costituzione con un compito per la nostra repubblica: rimuovere ogni ostacolo per arrivare alla loro piena realizzazione.

A tutti, poiché per tutti è stata, buona festa della Liberazione.

Circolo Demetrio Mafrica di Aosta – incontri mensili

Venerdì 11 aprile 2023 si sono riuniti gli iscritti dell’area di Aosta presso il circolo Demetrio Mafrica.
Due gli argomenti posti in discussione:
– le iniziative da assumere per consentire agli iscritti di sviluppare le proprie
conoscenze e di esprimersi con maggiori frequenza e continuità;
– una prima sommaria valutazione delle posizioni assunte dal partito a livello
nazionale e regionale.
La partecipazione è stata buona sia sotto l’aspetto delle presenze sia per quanto concerne la quantità e la qualità degli interventi.
In sintesi per quanto riguarda la vita del circolo si è stabilito che le riunioni avranno cadenza mensile con un ordine del giorno tale da consentire l’approfondimento di un singolo tema.
Si è inoltre stabilito che il Circolo si faccia promotore per la realizzazione, a livello regionale e nell’autunno di quest’anno, di una serie di incontri con parlamentari e/o componenti della direzione e della segreteria nazionale di particolare competenza.
Tali incontri si configurano soprattutto come momenti di formazione e crescita delle conoscenze politiche e culturali di iscritti, elettori e simpatizzanti ma, nello stesso tempo, possono e devono rappresentare lo stimolo per una maggior presenza del partito nel dibattito politico regionale in previsione delle prossime elezioni europee.
Il confronto sullo sviluppo della politica regionale e nazionale ha sollevato numerose questioni che dovranno essere oggetto di ulteriori approfondimenti.
In particolare sono stati evidenziati i seguenti temi:
– il salario minimo: la situazione nei diversi Stati dell’Unione Europea, i rapporti
fra Partito e Organizzazioni sindacali, l’anomala proliferazione di contratti
collettivi, l’effettiva rappresentatività sindacale;
– la novità della segreteria Schlein: il ruolo dei/lle nuovi/e iscritti/e, lo sviluppo del tesseramento, il tema dei diritti civili;
– la politica in Valle d’Aosta: il rapporto all’interno di PCP nel comune di Aosta,
il ruolo del PD in Regione, il rapporto tra struttura del partito e le puntuali
scelte in Regione.
Al termine dell’incontro si è stabilito che la prossima riunione del Circolo si svolgerà alle h.18.00 di giovedì 11 maggio 2023 ed avrà come punto principale dell’odg la questione “Cime Bianche”.

Comunicato stampa: proposta legge elettorale

Con un voto unanime della Direzione Regionale il PDVDA ha approvato una propria proposta di legge da mettere sul tavolo per un’ampia discussione.

Alle mistificazioni politiche e alle menzogne circolate nei giorni scorsi il PDVDA preferisce rispondere con una proposta di legge elettorale che mette a disposizione di tutte le forze politiche, sia a quelle presenti in Consiglio Regionale, sia a quelle non rappresentate. 

Nei prossimi giorni, quando la proposta di legge sarà completata nei suoi dettagli, la condivideremo con tutti. L’approvazione di una legge elettorale che coniughi stabilità e rappresentanza di genere deve essere patrimonio di un’ampia maggioranza” commenta il segretario regionale Luca Tonino.

Il PDVDA ritiene inoltre che se qualche «maîtres chez nous» vuole a tutti i costi rivendicare posizioni politiche marginali che avrebbero come unico risultato quello di tornare a votare con il sistema elettorale attuale (che si è dimostrato del tutto inefficace) lo faccia, lo scriva 5 volte al giorno sui social, e indichi sempre come il peggiore dei mali i Democratici valdostani.

Il PDVDA continuerà, invece, a pensare che gli avversari siano nel campo della destra, anche se, evidentemente, non è così per tutti. Peraltro utilizzare tutte le assisi, anche quelle non competenti, per strumentalizzare il tema della parità di genere dimostra ancora una volta come il tema venga utilizzato per un riscontro mediatico quotidiano senza occuparsi di merito.

La proposta del PDVDA prevede, per rendere più governabile la Regione, un sistema proporzionale con premio di maggioranza: alla coalizione o lista che ottiene il 50% dei voti vengono attribuiti 23 seggi su 35; nel caso in cui nessuno raggiunga tale soglia, si procede ad un turno di ballottaggio tra i primi due e la lista o coalizione che vince al ballottaggio ottiene 23 seggi. Rimane una soglia di sbarramento del 5% per accedere in Consiglio regionale.

Quanto al tema della parità di genere si propone di aumentare la presenza di donne in lista fino al 50%, di introdurre la doppia preferenza di genere e di prevedere la presenza di entrambi i generi in Giunta.

Infine qualche piccolo correttivo più marginale riguarda la possibilità di candidarsi in regione al compimento dei 18 anni (oggi è 21) e l’abbassamento del numero di firme per presentarsi alle elezioni per le liste che non sono presenti in Consiglio regionale.

Il PDVDA, prima del formale deposito in Consiglio della presente proposta di legge, intende illustrarla alle altre forze politiche di maggioranza evidenziando loro la volontà di trovare una sintesi condivisa su un tema così rilevante, ma evidenziando altresì che il tema della parità di genere diventa dirimente.

Così come diventa dirimente lavorare su un sistema elettorale che consenta ai cittadini di conoscere prima gli schieramenti alle elezioni e, all’esito dello spoglio, individuare subito chi ha vinto e chi ha perso.

Lettera del Segretario: l’essenza del PD

Conclusa la fase congressuale è ora necessario consolidare l’ottimo risultato nazionale e locale. Lo dobbiamo fare perché l’affluenza, per certi versi inaspettata, ci indica l’esigenza di chi quella domenica ha consegnato al PD un compito di rappresentanza politica e sociale.

Nel frattempo è già partito il tesseramento online che nei primi giorni ha dato ottimi risultati su tutto il territorio nazionale, Valle d’Aosta compresa. Presto partirà il tesseramento cartaceo e verranno aperte le sedi per uno speciale open day. L’idea di perseguire un rapporto capillare con il territorio è qualcosa su cui tutta la Segreteria del PD VdA intende lavorare. Non sarà un’operazione semplice, ma il deficit di rappresentanza tra chi viene alle primarie, chi ci vota negli appuntamenti elettorali e la vita di partito deve essere sanato. Troppe volte dopo quegli appuntamenti importanti non sono stati curati i rapporti e quel filo di fiducia si è spezzato.

E allora tocca a noi. Non rimandare, non procrastinare e partire per incontrare, per ascoltare per capire. Che poi è la vera essenza di un partito, che ha il compito di trasformare in azione politica e amministrativa quello che raccoglie dalla sua gente. Non siamo riusciti a farlo bene per molte ragioni ma ora ci siamo. Chiedo da questo punto di vista l’impegno dei circoli e degli iscritti e delle iscritte. Sono certo che non mancherà nessuno all’appello. Lo facciamo nella convinzione che il primo partito di sinistra, in un paese guidato da una destra inadeguata e che guida l’azione di governo in modo ideologico, debba assumersi il compito di guidare l’opposizione nel paese e immaginare un fronte ampio che spenda le proprie energie per costruire un’alternativa alle destre, è un obiettivo nazionale e locale. Marginalizzare chi la mette in rissa tutti i giorni, sovente e volentieri per questioni personali, creare rapporti, costruire ponti. Questa è l’essenza del PD.

Consiglio Comunale di Aosta: un ordine del giorno che ha diviso

Cerchiamo di sintetizzare cosa è avvenuto nel Consiglio Comunale di Aosta del 22 e 23 marzo 2023. Un ordine del giorno, presentato dai consiglieri comunali che fanno riferimento ad Area Democratica, ha creato una tensione e una discussione dura tra i banchi della maggioranza. Una vicenda che ha avuto una forte rilevanza mediatica e sulla quale vorremmo chiarire alcuni aspetti.

Nonostante il tentativo di mediazione, prima interno al gruppo di PCP, poi con la maggioranza, non si è trovato l’accordo. Vogliamo specificare che non è stata l’impegnativa a non trovare accoglimento, ma una delle premesse. Un semplice emendamento che avrebbe consentito di trovare un ampio accoglimento di un ordine del giorno sul tema della parità di genere.

Siamo rammaricati e rammaricate della situazione che si è venuta a creare nel Consiglio Comunale e ci auguriamo, come spesso abbiamo sottolineato, che si possano trovare punti di incontro e di dialogo per lavorare tutte e tutti insieme ad una nuova legge elettorale che possa garantire un’ampia rappresentanza di genere nelle liste, la doppia preferenza, e la rappresentanza di genere in giunta, nonché un premio di maggioranza che possa garantire stabilità al prossimo governo regionale. L’apertura al dialogo e alla condivisione è una prerogativa del Partito Democratico, speriamo che possa trovare accoglimento.

Consiglio Regionale: cosa è cambiato

Dopo le dimissioni di Erik Lavevaz e l’ufficialità della crisi regionale, sono iniziate le consultazioni per formare una nuova maggioranza. Si è scelto di proseguire con una maggioranza autonomista-progressista, con una apertura al gruppo di Pour l’Autonomie, con un governo guidato da Renzo Testolin.

Cosa è cambiato per il gruppo FP-PD? Jean Pierre Guichardaz continua ad essere assessore, ha mantenuto la delega ai beni e alle attività culturali e ha preso quella al sistema educativo e politiche per le relazioni intergenerazionali. Il Consigliere Antonino Malacrinò continua ad essere presidente della II Commissione “Affari generali”, diventa presidente della V Commissione, “Servizi Sociali”, Andrea Padovani. Alberto Bertin continua ad essere Presidente del Consiglio e Paolo Cretier capogruppo.

La nuova maggioranza conta 19 consiglieri. Uno dei temi su cui stiamo lavorando come Partito Democratico è la proposta della nuova legge elettorale che possa garantire una maggiore stabilità e una adeguata rappresentanza di genere. Nella serata di lunedì 27 marzo la proposta di legge elettorale è stata votata all’unanimità dalla Direzione Regionale. Ci sono tante proposte da portare avanti e ci auguriamo che questa nuova maggioranza ci consenta lavorare su temi importanti nei prossimi due anni.

Assemblea e Direzione Nazionale

Dopo l’esito delle primarie del 26 febbraio, che ha visto Elly Schlein vincere con più del 70% dei voti in Valle d’Aosta, i delegati valdostani nell’Assemblea Nazionale sono: Cecilia Lazzarotto, Piero Ferraris, Eloise Della Schiava e Andrea Lamberti; Luca Tonino è membro di diritto in quanto Segretario regionale.

Domenica 12 marzo 2023 è stata convocata la prima Assemblea Nazionale al Centro Congressi Roma “La Nuvola”. Un’atmosfera serena e di festa si è percepita fin dal primo momento. Tanti/e giovani sono stati eletti/e e questo dimostra la volontà di dare un nuovo volto al Partito Democratico, senza però dimenticare il grande lavoro e l’esperienza di chi negli anni ha portato avanti i valori della sinistra, così tra i nomi della Direzione Nazionale compare anche quello di Livia Turco, che la stessa Segretaria Elly Schlein ha ringraziato pubblicamente.

A Roma è stata ufficializzata l’elezione della prima segretaria del Partito Democratico Elly Schlein.  Successivamente è stato eletto Presidente dell’Assemblea Nazionale Stefano Bonaccini, le vice presidenti sono Chiara Gribaudo e Loredana Capone; il nuovo tesoriere è Michele Fina.

Infine, è stata votata la nuova Direzione Nazionale, che vedrà la Valle d’Aosta rappresentata dal Segretario Luca Tonino e da Cecilia Lazzarotto.

Lettera del Segretario: le ragioni di una scelta

La ricomposizione del quadro politico con l’allargamento della maggioranza nell’area autonomista e progressista era un obiettivo auspicato dal PD fin dalla primavera dello scorso anno, ciò ci avrebbe consentito di vincere le elezioni politiche, non solo alla Camera, ma anche al Senato.

Il Governo Lavevaz in questi anni ha garantito, pur con le note difficoltà, una garanzia rispetto al difficile momento economico e sociale che ha visto importanti fasce della popolazione confrontarsi prima con il Covid-19, successivamente con la crisi economica ed energetica aggravata da una guerra di aggressione nel cuore dell’Europa.

Non sono stati tre anni semplici, ma le risposte sono state efficaci, sebbene talvolta parzialmente inficiate da un clima politico poco sereno.

Adesso, con questo nuovo Governo, nato nella continuità politica di quello precedente, si vuole arrivare al termine della legislatura con un programma rinnovato e con una squadra motivata nell’affrontare le sfide che attendono i valdostani e le valdostane.

La volontà di mantenere compatto il fronte autonomista e progressista, evitando di consegnare ai partiti di destra la nostra Regione, rappresenta un risultato importante alla luce anche dei primi mesi del Governo Meloni che sta dimostrando troppa improvvisazione ed un’azione di governo prevalentemente ideologica, senza un progetto reale di sviluppo di questo Paese.

Ora con la formazione di questo nuovo Governo Testolin in Valle d’Aosta serve un nuovo slancio per arrivare al 2025, senza più divisioni, avendo chiare le priorità programmatiche.

La redistribuzione delle deleghe assegna al gruppo dei Federalisti Progressisti – Partito Democratico un importante assessorato (Beni e attività culturali, sistema educativo e politiche per le relazioni intergenerazionali) che necessita di ragionare in prospettiva, con una attività amministrativa che tenga conto dei delicati equilibri e delle aspettative del mondo della scuola nei temi di cui si dovrà occupare Jean Pierre Guichardaz, che ringraziamo per il lavoro fatto, soprattutto per quanto riguarda le deleghe del Turismo e dello Sport in cui si era contraddistinto per coinvolgimento degli attori e capacità di programmazione.

La conferma di Alberto Bertin alla guida del Consiglio Regionale garantirà una conduzione dell’aula equilibrata e l’attenzione sempre necessaria su questione centrali, come quelle della legalità grazie al poderoso lavoro fatto dall’Osservatorio Regionale permanente sulla legalità e sulla criminalità organizzata di tipo mafioso.

Il PD VdA dovrà, da qui a fine legislatura, supportare l’azione del gruppo, consapevole delle difficoltà e dei numerosi temi a cui dare risposte. Servono uno sforzo straordinario e un raccordo con il gruppo consiliare per affrontare insieme alcune sfide importanti, soprattutto sul tema centrale del sostegno alle classi più fragili, del lavoro, dell’ambiente, della transizione ecologica, della sanità pubblica e dell’istruzione. Lo faremo con il consueto senso di responsabilità che ci ha contraddistinto nella convinzione che prima di qualsiasi altra cosa valga la pena immaginare ed impegnarsi per un Governo, per una prospettiva che consenta ai valdostani e alle valdostane di affrontare i prossimi anni con la tranquillità che meritano.