Formazione politica, l’esperienza di Lorella e Antonio

Casa per casa, strada per strada. Questo  il nome del laboratorio nazionale di partecipazione e formazione politica organizzato dal PD dal 12 al 14 aprile a Frascati, in vista della campagna elettorale delle europee a cui hanno partecipato per la Valle d’Aosta Lorella Verrastro, portavoce della Conferenza delle Donne Democratiche VdA, e Antonio Pepe dei Giovani Democratici VdA.

È stata Marwa Mahmoud, responsabile della Formazione politica nella Segreteria nazionale del PD, a seguire questo progetto. L’evento è stato pensato come avvio di un percorso di partecipazione e formazione nazionale, che ha coinvolto ragazze e ragazzi under 35 da tutte le federazioni, per costituire una comunità di attiviste e attivisti che durante la campagna elettorale per le europee lavoreranno insieme alle migliaia di militanti del PD.
È stata “una full immersion” in cui, noi 200 ragazze e ragazzi da tutta Italia, ci siamo confrontati con formatori, esperti e dirigenti politici.
La giornata di venerdì è stata dedicata all’accoglienza, con i saluti della sindaca di Frascati Francesca Sbardella, e prima conoscenza con i ragazzi che hanno preso parte a questo laboratorio.
La formazione è proseguita sabato con Marwa Mahmoud e Marta Bonafoni. Sono seguite attività laboratoriali che hanno coinvolto le esperienze dei giovani di tutta Italia.
Domenica 14 aprile ogni gruppo di lavoro ha discusso il programma con la segretaria Elly Schlein, Marwa Mahmoud e i formatori che hanno preso parte all’evento.
Elly Schlein ha chiuso il corso ringraziandoci e suggerendoci validi consigli. Ha illustrato la sua panoramica politica e i progetti che sosteniamo in questa campagna elettorale delle europee.

Difficile riassumere tre giorni ricchi di eventi ed emozioni in poche righe. Di sicuro ci portiamo a casa da questa esperienza nuove amicizie, un bagaglio di conoscenze più ricco e soprattutto nuovi stimoli e idee da mettere in pratica nella vita quotidiana del Partito. Citando Berlinguer: “se i giovani si impadroniscono del sapere, lottando con lavoratori e oppressi, il vecchio ordine non avrà scampo“.

Giovani Democratici: Lucrezia Borrelli è la nuova vicesegretaria

Care democratiche, cari democratici,

il 25 marzo sono stata ufficialmente nominata vicesegretaria dei Giovani Democratici e per me non ci poteva essere occasione più proficua per poter avere un confronto con politici di grande esperienza e per poter mettere alla prova quanto imparato negli ultimi anni. Malgrado i miei soli diciott’anni, la scelta di accettare un incarico di questo genere, al quale cercherò di dedicarmi al massimo delle mie possibilità, è dettata dalla volontà di portare all’interno del panorama politico valdostano il mio contributo di giovane, affezionata al proprio territorio e determinata a fare la differenza. In una nazione sempre più proiettata verso l’avvenire, tutti gruppi politici giovanili, a prescindere dalle differenti ideologie, sono portavoce della futura classe dirigente e convogliano i loro sforzi per costruire quella che sarà l’Italia del domani, un’Italia che guarda alla modernità, pur conservando la sua identità peculiare. In quanto nuova vicesegretaria dei GD, io e il mio gruppo abbiamo sempre prestato particolare attenzione alle lotte contro la crisi climatica, la quale minaccia di mettere a rischio il rigoglioso ecosistema per cui la nostra regione è nota, e contro cui speriamo di poter combattere, nella speranza di poter preservare per le generazioni future le bellezze naturali del nostro territorio. Un’altra tematica per la quale siamo determinati a dare il nostro contributo è quella della salute mentale, di particolare rilevanza tra i giovani e a cui purtroppo non viene ancora data la giusta importanza. Allarmanti sono infatti i numeri delle persone che hanno manifestato disagi psicologici, specialmente tra le nuove generazioni, a cui purtroppo non si è prestata la giusta attenzione, categorizzandoli spesso come problemi secondari.

Giovani Democratici: rapporto di fiducia eletti ed elettori

La legislatura che sta finendo, tra poco più di un anno finirà (nel 2025).

«Votavo comunista e avevo fiducia in Enrico Berlinguer. Non sto dicendo che fosse perfetto, sto dicendo che mi fidavo».
A pronunciare queste parole fu Lucio Dalla in un’intervista nel 1997. L’espressione “mi fidavo di lui” fa capire come i simboli e gli ideali che presentiamo sulla scheda elettorale, siano poi sovrastati dalla personalità e le capacità di chi li professa.
Anche nel quotidiano sentiamo parlare di “Voto il partito della Schlein” o “Voto il partito della Meloni”, come se fosse un voto più per la persona che per il partito.
Sempre restando in tema di fiducia, colei che fa da collante tra eletti ed elettori e capace di mantere in piedi governi, il punto cardine delle elezioni amministrative é proprio la possibilità di poter esprimere una o più preferenze nella lista che si vuole votare, ciò rendere ancora più concreto il discorso di dover fidarsi di qualcuno ancor prima del simbolo scelto.
“Fidarsi é bene, ma non fidarsi é meglio” tutti almeno una ci siamo scontrati con questo proverbio, ma se dovessi darvi una risposta vi direi che far delegare a qualcun’altro è molto peggio.
Ed ecco qua alle porte il momento di dover tirare le somme e guardarsi indietro vedendo ciò che si è fatto chiedendosi: “chi si fiderà di noi?”
É con questa premessa che voglio augurarvi un buon 2024, un anno che con tutta probabilità sarà molto dispendioso ed insidioso, vi sarà la nuova legge elettorale sul tavolo e le varie squadre inizieranno a formarsi, forse il 2025 sembra ancora lontano ma sono sicuro che al mattino seguente alle elezioni europee, che cadranno a metà anno, molti inizieranno ad aver chiaro quanto sta per arrivare.
Se è vero come diceva Dalla che l’anno che sta arrivando tra un anno passerà, io credo che tutti per il 2025 si stiano già preparando, ma questa non è una novità.

La voce dei giovani: la sfiducia nella politica

A seguito di diverse discussioni, anche con altri movimenti politici, emerge sempre di più il distacco della nostra generazione dal mondo della politica. Ormai le istituzioni vengono viste come un qualcosa di inutile, organi incapaci di dare rappresentanza e spesso legati a giochi di nomi e poltrone. Su questo punto si potrebbe aprire un capitolo infinito di problematiche che affliggono la politica nazionale e valdostana che però vanno trattati in adeguata sede. In questa sfiducia generale ha trovato campo il populismo che al grido di “rinnoveremo la politica” ha finito per dimostrare che l’esperimento populista funziona bene in campagna elettorale ma è totalmente disastroso a livello istituzionale.

E’ una delle pagine più tristi della storia del nostro Paese quella che si sta scrivendo nell’ultimo periodo, un capitolo che ormai ogni anno si riempie di mancate occasioni per i giovani e vede crescere il numero di “se ne è già andato in cerca di qualcosa di migliore”. Bisogna voltare pagina, nella speranza che questa volta chi tiene la penna in mano e scrive, possa raccontare di un futuro migliore per questo Paese.

Noi, Partito Democratico e Giovani Democratici, più che il compito abbiamo l’obbligo di mettere il nostro totale impegno in questa causa, impegnandoci a dar vita a un nuovo modo di far politica, una politica che possa dare ai giovani lo slancio per poter cambiare, rendere i partiti luoghi di crescita e formazione per le nuove generazioni e soprattutto narrare la politica non più in modo frontale e formale ma cercare ogni volta di poter essere più vicino ai giovani per farli sentire parte di qualcosa, di un cambiamento. Noi GD ci siamo, qualsiasi sia la vostra idea per realizzare tutto questo, non esitate a contattarci e confrontarvi con noi.

(Giovani Democratici Valle d’Aosta)

Futuro incerto: la riflessione dei Giovani Democratici

Una settimana fa, alla fine di una visita ad una mostra d’arte in centro ad Aosta, ci siamo imbattuti in una scolaresca di bambini della scuola dell’infanzia. La vista di questi ragazzini ha indotto uno di noi a esordire con tono ironico:  “Esistesse un noleggio di bambini sarebbe perfetto!“. A dire il vero, la frase ci colpì, forse per la naiveté dell’immagine: allora, incuriositi, gli abbiamo chiesto il perché di tale affermazione. “Ora non me la sento di diventare padre per vari motivi, dall’instabilità economica a quella lavorativa“.

In effetti, ignorando i deliranti sproloqui della Roccella su spritz e cani come sostituti di bambini, i giovani sono dissuasi dall’avere figli, malgrado il diffuso desiderio contrario (cfr. «7 su 10 ne vorrebbero almeno due, quasi un terzo tre o più», indagine Istat 2022), per ragioni assolutamente contingenti:  stipendi bassi e instabilità economica (70% degli intervistati) precarizzazione del lavoro che impedisce l’ingresso di entrate costanti per a sostenere economicamente il figlio (63%); mancanza di servizi per le famiglie accessibili a tutti (57%) e paura di perdere il posto di lavoro (percentuale arriva fino a 80% tra le donne).
Inoltre, (cfr. indagine di Research&Analysis per Plasmon, gennaio 2023) due nuovi fattori di preoccupazione si stanno diffondendo: l’inquinamento e la paura che il danno ambientale dell’uomo possa condannare i propri figli ad esistenze senza dubbio difficili.
Pertanto, per poter incoraggiare di nuovo la natalità in Italia, sarebbe opportuno: prima di tutto, introdurre garanzie economiche strutturali (per es. salario minimo) in grado di dare primi strati per la costruzione economica di un nucleo familiare; dunque, assicurare alle donne il mantenimento del proprio impiego anche durante il congedo di maternità; infine, combattere più che mai l’estinzione di massa a cui l’umanità si sta autocondannando in ottica di salvaguardia del proprio futuro e di quello delle generazioni a venire.

Iscriversi al PD VdA a 18 anni. L’esperienza di Antonio

Non ero mai stato troppo vicino alla politica, mondo che sentivo abbastanza distante per i vari scandali che lo affliggono.
Eppure quel fatidico giorno in cui ci viene data la possibilità di esprimerci alle urne arriva per tutti ed è lì che ho capito quanto in realtà fossi stato immaturo nel tenermi lontano da quelli che erano i problemi del Paese, da ciò che era la politica e ciò che comportava quella scelta.
Iniziai seguire le varie tematiche sia a livello nazionale sia a livello regionale. Ho capito che quel mondo conservatore che si era da poco insediato, nel quale silenziosamente e lentamente venivano lesi i principi fondamentali in cui avevo iniziato a credere, andava combattuto ed era ora di fare qualcosa per opporsi a tutto ciò che stava accadendo.
Così a febbraio di quest’anno, dopo la vittoria di Elly Schlein, ho deciso di entrare prima nei Giovani Democratici e successivamente nel PD.
Qui ho trovato persone che mi hanno fatto sentire parte di qualcosa, che mi hanno permesso di arricchire le mie conoscenze e che riescono a darmi quel
supporto necessario per portare avanti insieme le idee per un Paese migliore. Un Paese più giusto, più solidale, che possa liberarsi di ciò che sono i mali che lo affliggono, in cui si possano interrare radici solide per il futuro e non un Paese dal quale fuggire.
Oggi per chi come me crede in quei valori della sinistra italiana di certo non è un buon periodo, inoltre la comunità ‘dem’ è vittima della propaganda che punta a creare ulteriori divisioni interne.
Eppure nelle piazze, negli incontri con gli iscritti e nelle voci di molte persone, spesso messe a tacere da chi ci da per persi, vedo che questa forza d’opposizione che noi con orgoglio rappresentiamo, può crescere e programmare un’alternativa per questo Paese.
Ora rivolgo l’invito a voi, a chi si rivede in ciò che ho scritto, a chi vorrebbe conoscere di più questo ambiente, a chi si sente oppresso dalle scelte scellerate della destra conservatrice e a chi vuole portare le sue idee per costruire un Paese migliore. Il Partito Democratico è una casa di pluralità di idee e un luogo in cui coltivarle, vi assicuro che non sarà mai un luogo in cui verrà negato il dibatto.
Vi aspettiamo!

(Antonio Pepe)

Giovani Democratici a Roma dal Deputato Franco Manes

Nella giornata giovedì 27 aprile 2023 una delegazione di quattro giovani valdostani composta dalla segretaria dei Giovani Democratici della Valle d’Aosta, Sofia Colombini, Giuseppe Grassi (Azione), Nicolò Carlo Munier (Stella Alpina) e Fréderic Piccoli (Jeunesse Valdôtaine) si sono recati a Roma  per incontrare l’Onorevole Franco Manes e visitare la Camera dei deputati.

La parte più emozionante dell’esperienza romana è stata sicuramente quella di condividere l’esperienza della visita presso il secondo ramo del Parlamento italiano. L’imponente struttura conta numerose sale come la Sala delle donne, dedicata alle prime donne entrate a far parte delle Istituzioni della Repubblica italiana, per ricordare anche attraverso le immagini il contributo che hanno dato all’avanzamento politico e sociale del Paese. La Sala della Regina, sala di rappresentanza più grande dell’ala novecentesca del Palazzo, posta in corrispondenza del Transatlantico e attigua alle tribune dell’Aula che affacciano sul banco della Presidenza.

Abbiamo avuto l’opportunità di vedere i Deputati e le Deputate durante la discussione in Aula. La sera del giorno precedente, infatti, la maggioranza che sostiene il governo Meloni non era riuscita a trovare i voti necessari per approvare uno scostamento al bilancio dello Stato a causa dell’assenza di molti parlamentari durante i lavori, così da dovere ripetere la votazione il giorno successivo. Mai nella storia della Repubblica il Parlamento si era trovato in una situazione analoga, a dimostrazione della scarsa consapevolezza che alcuni Parlamentari della maggioranza di centro-destra  hanno del ruolo che ricoprono.

L’auspicio da parte di noi giovani è sicuramente quello di continuare a collaborare con il nostro Deputato al fine di continuare a garantire una cospicua rappresentanza valdostana a Roma, cercando anche di coinvolgere i nostri coetanei alla scoperta del mondo politico.