L’Europa deve far sentire la sua voce

Europa se ci sei batti un colpo!

Le prime settimane dopo l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti sono drammatiche. Si sta invertendo un ordine precostituito e non per immaginare qualcosa di meglio. Ma per dividere, per umiliare, per subissare.

Due esempi per capire meglio:
la questione dei dazi preoccupa un economia mondiale fragile che invece di investire sul futuro si fa la guerra con le gabelle. Siamo tornati indietro di centinaia di anni. E neanche il penoso tentativo della premier Meloni di spendere un rapporto personale con il presidente americano ci consentirà di stare fuori da un grave danno per il nostro Paese. Se si concretizzasse l’ipotesi di dazi al 25% per l’Europa sarebbe il peggiore degli incubi.

La politica internazionale e l’idea di come si risolvono le guerre. Un’idea non pragmatica come dice qualcuno, ma la certificazione che la sopraffazione paga. L’idea di chiudere la guerra in Ucraina con un accordo Russia e Stati Uniti che relega il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj a semplice certificatore di un accordo tutto economico. Una spartizione di un territorio che tiene conto esclusivamente dello sfruttamento delle terre rare ucraine con buona pace del diritto internazionale e di 3 anni di guerra che hanno causa oltre 300.000 morti.

A fronte di questo dramma in corso l’Europa, in ritardo e sonnolente, deve trovare una sua identità. Deve fare un passo in avanti molto complesso visto anche i successi elettorali della destra in molti paesi. Ne va del dissolvimento di un sogno che ha animato tante generazioni.

Un’Europa divisa senza prospettiva in cui ognuno si muove autonomamente farebbe comodo a tanti. Ci relegherebbe a un ruolo di subalternità molto comodo ai più. È un lusso che questo continente non si può permettere pena l’irrilevanza nel mondo. Non è quello che ci meritiamo, non è quello che pensano i progressisti, non è quello che immaginavano i padri fondatori di quello che oggi risulta ancora essere uno dei più bei sogni per questo pezzo di mondo.

Legge elettorale, un passo avanti

Come è noto la nuova legge elettorale è stata votata nella giornata di giovedì 27 febbraio dal Consiglio Regionale, con il voto favorevole del gruppo dei Federalisti Progressisti – Partito Democratico .

Si tratta di un segnale politico forte, rispetto ad una legge elettorale con la preferenza unica che non piaceva a nessuno e che aveva dimostrato limiti evidenti.
Ora si andrà a votare con le 3 preferenze (comprensiva di quella di genere), così come nel sistema elettorale dei comuni valdostani, in coerenza con il fatto che le 2 elezioni si svolgeranno lo stesso giorno.

Abbiamo sostenuto dal primo giorno che sul tema delle riforme non vanno contrapposti le esigenze delle singole forze politiche ma trovato un serio punto di mediazione.

Assieme alla riforma della legge elettorale il Consiglio Regionale ha approvato un ordine del giorno che impegna politicamente la prima Commissione, a elaborare una specifica proposta di legge finalizzata a garantire la presenza di entrambi i generi all’interno della Giunta Regionale. Andrà concretizzata nei prossimi mesi.

Si tratta di un significativo passo in avanti nella direzione giusta. La modernizzazione delle regole con cui si vota e l’introduzione di norme consente un passo in avanti verso la parità di genere nelle assemblee elettive e negli organi esecutivi, così come successo nei comuni valdostani a partire dal 2014.

Spiace non essere potuti arrivare alla soglia dei 24 voti. Ma ogni tanto si sa la politica (soprattutto a ridosso delle elezioni) non dà il meglio di se. E spiace soprattutto constatare che le forze alla nostra sinistra hanno votato contro questa legge. Non sarà la migliore legge possibile, ma introduce elementi positivi e quindi votare contro significa mantenere lo status quo. A forza di fare i rivoluzionari non si cambia nulla.

Ora potrebbe scattare il referendum popolare per la conferma o meno della legge. Si tratta di un’iniziativa annunciata dalla destra che potrebbe vanificare questo sforzo promosso da più forze politiche e fortemente voluto dal PD.

Insomma una tenaglia da destra e da sinistra. Una convergenza di intenti che non si capisce e preoccupa. Il tutto per non cambiare nulla.
È proprio vero che tra il rischio di una destra autoritaria da una parte e di una sinistra velleitaria dall’altra, stare in mezzo non è semplice. Ma alla fine l’area del buonsenso (che non è sempre un’area facile da spiegare) è quella che fa bene ai cittadini e alle cittadine valdostani e la legge elettorale ne è l’esempio lampante.

Appunti per la scuola di oggi e di domani

La scuola è sempre al centro di molti dibattiti, le riforme sono spesso controverse e poco condivise.

Il Partito Democratico sta lavorando al ripensamento della scuola italiana. Il gruppo di lavoro guidato dalla responsabile della scuola nella segreteria nazionale, Irene Manzi, sta portando avanti una riflessione condivisa su diversi temi relativi al mondo della scuola, dai/lle docenti ai/lle ragazzi/e, senza escludere nessuno.

Sono state recentemente presentate le linee guida nazionali (clicca qui per vedere gli interventi) e anche in Valle d’Aosta abbiamo avviato la discussione sul tema, che vogliamo allargare per una ampia condivisione. Tra gli obiettivi del Partito Democratico c’è la volontà di non coinvolgere nella discussione e nel dibattito solo gli addetti ai lavori, solo coloro che lavorano nelle scuole, ma tutti i cittadini. Solo una visione di insieme e collettiva può contribuire a realizzare il miglior risultato.

Dal tema dello 0-6, all’accompagnamento alla graduale gratuità degli asili nido, dei trasporti, delle mense, fino all’educazione affettiva e sessuale nelle scuole. L’adeguamento degli stipendi dei docenti, allineandoli al resto d’Europa.

I temi sono davvero molti e il contributo di tutti è fondamentale, vi aspettiamo quindi nella nostra sede per un confronto.

Il PD VdA a fianco dei metalmeccanici e delle metalmeccaniche

Giovedì 20 febbraio è stato indetto uno sciopero dei metalmeccanici e delle metalmeccaniche da CGIL, UIL e CISL, in Valle d’Aosta ha aderito anche il SAVT. Lo scopo dello sciopero è rivendicare il rinnovo del contratto.

Con lo sciopero si auspica una riapertura delle trattative, per ottenere un aumento salariale, contrastare la precarietà, la riduzione degli orari ed estendere i diritti e le tutele per tutti i lavoratori e le lavoratrici.

In linea con il Partito Democratico nazionale presidiamo il territorio e sosteniamo gli scioperi anche in Valle d’Aosta. Siamo vicini alle lotte sindacali che rivendicano i diritti di chi lavora. Quei lavoratori e quelle lavoratrici che non sono considerati dal Governo Nazionale.

La preoccupazione del Partito Democratico non è solo per i rinnovi contrattuali, ma anche per i periodi di cassa integrazione.

Continuiamo la battaglia nazionale sul salario minimo, per cercare di superare questa mancanza del nostro Paese.

Sul tema del lavoro saremo impegnati nella campagna referendaria nei prossimi mesi a fianco della CGIL, dopo l’impegno nella raccolta firme è il momento di impegnarsi nell’incentivare cittadini e cittadine ad andare a votare per il referendum.

Clicca qui per approfondire i quesiti referendari.

Gli episodi di razzismo non sono tollerabili

Il Partito Democratico condanna fermamente gli episodi di razzismo avvenuti lo scorso weekend a danno di ragazzini molto giovani impegnati in una partita di calcio.

Con grande rammarico e preoccupazione, apprendiamo che le offese sono arrivate proprio da quella che dovrebbe essere la comunità educante della nostra società. Genitori che hanno usato epiteti non ammissibili in nessun contesto.

Esprimiamo vicinanza e solidarietà alla persona che ha subito le ingiurie e a tutti e tutte coloro che hanno dovuto assistere all’episodio di violenza.

Ringraziamo la società sportiva per la forte presa di posizione che procederà, come dichiarato, a denunciare i fatti, condannandoli dal primo momento.

Episodi simili non possono essere in alcun modo tollerati e ognuno di noi non è solo responsabile di sé stesso ma anche della società a cui appartiene e non essere indifferenti di fronte a simili comportamenti equivale a sostenerli o condividerli. Per questo la presa di posizione della società sportiva merita una nota di merito dall’intera comunità valdostana, perché dimostra come lo sport non sia solo un modo per fare attività fisica, ma come evidenziato nella nostra Costituzione “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”.

L’inserimento del comma 7 dell’art.33 della legge Costituzionale del 26 settembre 2023, grazie al lavoro dell’onorevole dem Mauro Berruto, sancisce non solo un riconoscimento normativo, ma evidenzia come lo sport sia un valore imprescindibile anche dal punto di vista educativo e sociale.

Purtroppo non si tratta di episodi isolati ricorda l’On. Mauro Berruto “pochi giorni fa a Rimini è successo un fatto analogo durante una partita di basket. La società in cui giocano anche le figlie della signora che dagli spalti ha rivolto insulti alla giovane giocatrice ha preso una posizione fortissima contro chi ha offeso la ragazza, che ha ricevuto, giustamente, il Daspo e nessun provvedimento contro la ragazza che ha reagito all’offesa lasciando il campo. Un caso in cui il buonsenso, la giustizia sportiva e quella ordinaria hanno fatto un buon lavoro“.

Consiglio Comunale: diritto di cittadinanza, Ius Scholae

Il Comune di Aosta è pronto ad un gesto simbolico per sostenere un diritto che per qualcuno è davvero un miraggio. L’amministrazione comunale non può far altro che sollecitare i parlamentari affinché portino avanti il dibattito e le decisioni nelle sedi decisionali.

Oltre a questo impegno, il consiglio comunale, come già hanno fatto altri comuni italiani, all’ordine del giorno del Consiglio comunale del 27 gennaio ha aggiunto di voler procedere con il conferimento di una simbolica cittadinanza onoraria a tutti quei ragazzi e ragazze che risiedono e studiano nelle nostre scuole e hanno completato almeno un ciclo di studi. Una scelta che segue l’evoluzione della società e che si vorrebbe diventasse realtà.

L’obiettivo dello Ius Soli è ovviamente il punto d’arrivo per il Partito Democratico, ma iniziare a semplificare le procedure per ottenere la cittadinanza attraverso lo Ius Scholae sarebbe già un primo traguardo.

Continuiamo a lavorare per i diritti di tutte e tutti all’interno della maggioranza del comune di Aosta, perché nessuna persona deve rimanere indietro.

Un Governo al di sopra delle regole

Un Governo al di sopra delle regole che pare interessino a tutti tranne ai componenti dell’esecutivo Meloni.

Il rinvio a giudizio del Ministro al Turismo Santanchè passa quasi come un fatto secondario. Ed invece noi siamo assolutamente d’accordo con la nostra segretaria Elly Schelin che dice: “La premier non può più continuare a far finta di niente. Lei, che quando era all’opposizione chiedeva le dimissioni per molto meno, ora che fa? Cambia idea anche su questo? Una Presidente del Consiglio non può usare due pesi e due misure, soprattutto verso gli amici che lei ha voluto al governo e per cui adesso è politicamente responsabile. Il processo farà il suo corso per accertare se è colpevole, ma quando le accuse sono così gravi chi ricopre le più alte cariche istituzionali deve fare un passo indietro.”

Già proprio così, nessun passo indietro sull’essere garantisti, ma al tempo stesso esiste il tema dell’opportunità.

Lo stesso tema che investe la premier indagata per peculato e favoreggiamento personale per la questione del generale libico Almasri. La risposta di un primo ministro all’altezza sarebbe: “mi difenderò nelle sedi opportune.”

Ed invece inizia il piagnisteo contro le toghe, le teoria dell’essere accerchiata, qualcosa che rasenta il complottismo. Ma davvero sono tutti comunisti i giudici. Ma davvero i giudici che dicono no alla separazione delle carriere e a una riforma costituzionale che indebolirebbe l’ordine giudiziario e che hanno protestato nei 26 distretti delle Corti d’Appello in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario sono tutti di sinistra?

Sapete come si difende una giustizia per tutti? Efficientando un sistema farraginoso, assegnando fondi e risorse.

Solo pochi giorni fa la Procura di Aosta ha ricordato che su 30 dipendenti amministrativi previsti, in servizio ce ne sono 14 (il 53% in meno) e altri 3 se ne andranno tra poco. E non sono previsti concorsi. Un allarme lanciato nel mese scorso dagli avvocati valdostani.

Tutti di sinistra? Tutti contro questo governo? Eh no, la verità è che il grado di civiltà di un paese si misura anche su un tema come questo. Garantire a tutti un sistema della giustizia che funzioni. Si facciano azioni concrete, si abbandoni il patriottismo di facciata.

Le menzogne di questo governo finalmente stanno venendo a galla, purtroppo un gioco al ribasso sulla pelle degli italiani.

Lettera del Segretario

Governare questo Paese è complesso e costa fatica, ed invece ancora oggi dopo anni di Governo Meloni assistiamo ad una narrazione per cui va tutto bene. Viviamo nel Paese delle meraviglie.

La verità è però tutt’altra. Facciamo qualche esempio.

Sono finora 3.312 le persone migranti sbarcate sulle coste da inizio anno. Nello stesso periodo dello scorso anno furono 1.420. Un dato drammatico che richiederebbe una seria politica sul tema dell’immigrazione ed invece? E invece assistiamo di nuovo alla pantomima dei centri albanesi, con una nave con a bordo 49 persone (tra cui 2 minori) che simbolicamente ci racconta che il problema è risolto. E non è così nella speranza che questa destra pericolosa ci risparmi le immagini dei rimpatri negli Stati Uniti di Trump, con persone legate con catene che ci raccontano i peggiori incubi della storia.

Dal punto di vista dell’economia per il 22esimo mese di fila è diminuita la produzione industriale. Lo certifica l’ISTAT, non è un’opinione di qualcuno. E a fronte di questo dato che dovrebbe suscitare un dibattito serio il governo taglia del 75% il fondo destinato all’automotive sancendo la morte di un settore industriale come quello dell’auto che ha fatto la storia di questo Paese. Per rilanciare il sistema paese non bastano le comparsate con Elon Musk. Serve una politica industriale seria.

Sul tema della sanità forse il dato e l’atteggiamento più preoccupanti. Gli stanziamenti per il Fondo sanitario nazionale diminuiscono fino a scendere sotto il 6% del PIL entro tre anni. A dire che si tratta di una politica sbagliata i sindacati, ma anche la Fondazione Gimbe e l’ISTAT. Non un giudizio di parte ma una preoccupazione generalizzata per una politica che mette a dura prova il sistema paese. Ma ancora una volta tutto bene, con politica di progressivo abbandono della sanità pubblica, a vantaggio di quella privata. L’idea di una sanità fatta di privati e di assicurazioni. Per chi ce la fa bene, per gli altri tanti auguri.

Tre esempi per dire che siamo preoccupati. I dati ci raccontano di un abbandono totale di politiche di salvaguardia dell’occupazione e del sistema paese. Urge una risposta ferma, un’assunzione di responsabilità di tutti per contrastare queste politiche. Non bastano le gite fuori porta da Trump per celare un disastro in corso. Ci vorrebbe invece un Governo che si occupi dell’Italia.

Consiglio Comunale: Giornata della Memoria, nuove pietre d’inciampo

Nella giornata di martedì 28 gennaio 2025 il Consiglio Comunale di Aosta ha preso l’impegno di implementare le pietre d’inciampo nella città. Ad oggi ne è presente solo una davanti alla Questura della città, dedicata a Camillo Renzi.

Il Consiglio Comunale ha proposto la posa delle nuove pietre in luoghi importanti della città per far sì che la memoria si mantenga viva e per consentire alle nuove generazioni, e non solo, di non dimenticare gli orrori e i crimini del nazifascismo. IlJardin de l’Autonomie, dove oggi sorge l’Università della Valle d’Aosta un tempo vi era la caserma da dove molti giovani militari e ufficiali sono stati deportati.

Un dibattito ampio e condiviso contro le discriminazioni, i crimini d’odio, l’intolleranza… in una realtà storica in cui purtroppo continuiamo a sentire parlare di deportazioni, lager e genocidio. Il quadro geopolitico internazionale infatti non ci rassicura, date anche le immagini e le parole uscite dalla Casa Bianca in cui si parla esplicitazione di deportazione in riferimento agli immigrati. Se parliamo di Israele e Palestina non possiamo tenere conto delle scelte di Netanyahu e dei crimi di guerra di cui si è macchiato.

A 80 anni dell’apertura dei cancelli di Auschwitz del 27 gennaio 1945 la storia sembra essere stravolta, e chi doveva presenziare alla celebrazione della memoria in rappresentanza di un popolo oppresso non era presente, ma non lo era neanche chi doveva rappresentare quell’armata rossa che arrivava da est a liberare i campi. Angoscia che solo 80 anni dopo, entrambi i rappresentanti dei due Paesi siano accusati di crimini di guerra e contro l’umanità e penda su di loro un mandato di cattura internazionale.

Per consentire la memoria nella città di Aosta i gruppi di maggioranza, con il sostegno dei gruppi di minoranza, si sono impegnati ad avviare l’iter per consentire la posa di nuove pietre d’inciampo e aumentare così l’ampiezza del più grande monumento diffuso del mondo ideato dall’artista tedesco Gunter Demnig.

Comunicato stampa: riforma della legge elettorale

La riforma della legge elettorale rappresenta un punto qualificante del programma di maggioranza di questa legislatura.

Il superamento dell’attuale sistema di voto è ormai unanimemente riconosciuto come una priorità, in attesa dell’appuntamento elettorale del settembre 2025.

Il PDVDA perseguirà questo obiettivo nell’unica sede deputata, vale a dire il Consiglio Regionale. A tal proposito nel corso del 2023 il gruppo dei Federalisti e Progressisti ha presentato una propria proposta di legge che contiene indicazioni precise, anche al fine di stimolare il dibattito.

Si ricordi come la proposta del Gruppo condivisa con il PD prevede per sommi capi:
• un sistema che garantisca la stabilità di governo;
• l’introduzione della doppia preferenza di genere per garantire la presenza di ambo i sessi;
• la presenza di entrambi i generi in Giunta Regionale;
• l’estensione dell’elettorato passivo a 18 anni.

È chiaro come su un sistema di riscrittura delle regole del gioco sia necessaria un’ampia condivisione per promuovere un più efficace sistema di voto. Infine, è del tutto evidente che, alla luce dell’election day (elezioni regionali ed elezioni comunali), serva un ragionamento su come uniformare entrambe le elezioni.
In questo senso il PDVDA, così come è successo in questi anni, perseguirà l’obiettivo fino all’ultimo giorno utile, sollecitando però una conclusione della questione in tempi rapidi.

Infatti, la riforma elettorale non può più attendere perché serve a chiarire il quadro per consentire ai partiti e ai movimenti di sviluppare ragionamenti compiuti in attesa del doppio appuntamento elettorale di settembre.
Poiché per noi gli elementi più importante di questa riforma sono l’introduzione della preferenza di genere e la rappresentanza di entrambi i generi in Giunta, come sollecitato da più parti, tra cui la Consulta regionale per le Pari Opportunità e le Donne Democratiche, il Partito chiede, per il tramite del Gruppo dei FP-PD, un’assunzione di responsabilità di tutti perché approdi in aula un testo di riforma entro il mese di febbraio.