Lettera del Segretario: uno sguardo al futuro dell’Europa

Ho come la sensazione che le prossime elezioni europee, che naturalmente nel dibattito italiano sono molto poco europee e molto locali, saranno importanti più di quelle passate. Non per una maggiore consapevolezza sul tema, ma per il non banale problema che abbiamo alle porte dell’Europa una guerra. L’auspicio che resti alle porte è la speranza di tutti, ma gli ultimi giorni non ci tranquillizzano per nulla da questo punto di vista. Invasioni dello spazio aereo tra Paesi vicini, ci fanno dire che la tensione sia sensibilmente salita.

Gli economisti ci spiegano, inoltre, che stiamo già vivendo un’economia di guerra perché non è necessario essere invasi. Gli effetti devastanti di una guerra, quali che siano, non si fermano al confine geografico. E allora è indispensabile e irrimandabile immaginare una politica estera europea più coordinata e immaginare un sistema di difesa unico, pensando che a oggi non esiste nemmeno un commissario europeo alla difesa.
Non si tratta di una promozione di un “nuovo esercito”, di immaginare una nuova stagione bellica europea dopo i disastri della prima parte del secolo scorso, ma di promuovere un ragionamento comune che non può essere procrastinato, anche per diventare più credibili sui tavoli diplomatici e per consentire preoccupanti fughe in avanti tipo quella francese.
E’ credibile nel mondo un’Europa che vede il presidente Macron dirsi pronto ad inviare delle truppe in territorio ucraino e vedere i leaders degli altri Paesi negare prontamente tale possibilità per evitare un allargamento della guerra?
Lascio a voi la risposta, ma intanto più Europa e meno egoismi e sovranismi è l’unica soluzione. E lo è, sia chiaro, non solo sul tema della difesa. Allora vuoi vedere che anche questa volta la destra e i progressisti non sono uguali? Per cui tocca a noi sperare e promuovere una nuova Europa. Le elezioni europee di giugno faranno la differenza.

Comunicato Stampa gruppo regionale FP-PD

Riportiamo di seguito il CS del gruppo regionale FP-PD.

La prima tappa verso il comparto autonomo “Sicurezza Soccorso valdostano” è stata compiuta nella seduta del Consiglio Regionale del 20 marzo con l’approvazione con 26 voti a favore del disegno di legge riguardante il Corpo valdostano dei Vigili del Fuoco e il Corpo forestale della Valle d’Aosta.
Il gruppo Federalisti Progressiti – Partito Democratico è soddisfatto del risultato, frutto di un lungo percorso che ha visto il Governo regionale impegnato nel confronto con le organizzazioni sindacali e tutte le strutture e i soggetti interessati, rispondendo alla nota protesta dei Vigili del Fuoco. La
buona riuscita del disegno di legge rappresenta un adempimento di un punto fondamentale del programma di legislatura che prevedeva la risoluzione delle problematiche relative agli allineamenti contrattuali in merito agli aspetti previdenziali, lo stato giuridico e il trattamento economico dei due Corpi valdostani.
L’obiettivo dell’attuale legge mira a creare un nuovo comparto denominato “Sicurezza e Soccorso Valle d’Aosta”. Antonino Malacrinò, presidente della II Commissione “Affari generali” e relatore in aula della riforma, ha sottolineato come il ddl sia fondato sulle peculiarità e sull’importanza delle funzioni svolte da vigili del Fuoco e dal Corpo Forestale, ricordando che “è essenziale adeguare l’ordinamento del personale alle tradizionali missioni istituzionali di soccorso pubblico, prevenzione degli incendi e protezione civile e nello stesso tempo rafforzare la funzione di sicurezza civile che entrambe le forze svolgono nel sistema di sicurezza della Regione con lo scopo di garantire l’incolumità delle persone e la tutela dei beni e dell’ambiente”.

Consiglio Comunale Aosta: normativa UE e violenza di genere

Il Consiglio comunale di Aosta è tornato a parlare di violenza di genere e di violenza domestica. Questa volta lo fa presentando un’iniziativa che intende rivolgersi direttamente all’Unione Europea, in particolare alla Commissione Europea.

La proposta di Direttiva COM 105/2022/0066 adottata dalla Commissione l’8 marzo 2022 contiene in maniera puntuale l’obiettivo di combattere efficacemente la violenza contro le donne e la violenza domestica in tutta l’Unione. Finalmente viene dedicata una legislazione specifica in materia.

Le interlocuzioni interistituzionali dell’Unione Europea, che avrebbero portato all’approvazione definitiva, hanno però registrato numerosi disaccordi, a causa dell’ostruzionismo della Polonia e dell’Ungheria. Il tentativo di mediazione promosso dalla Presidenza Belga ha invece ottenuto un effetto contrario, cioè quello di peggiorare il dettato normativo e ha scatenato disapprovazione tra le organizzazioni sindacali e le associazioni che si battono a difesa dei diritti umani. Con la proposta belga si svuota il testo iniziale, viene stralciato l’articolo 5 che definisce lo stupro rapporto sessuale senza consenso, verrebbero eliminati reati penali contro la mutilazione genitale, la sterilizzazione forzata e le molestie sessuali, rimodulando l’articolo 6 della Direttiva.

Tutte proposte che non ci soddisfano e che ci hanno spinto a manifestare la nostra contrarietà a tale proposta, ritenuta peggiorativa e non in grado di fornire adeguata tutela e protezione alle vittime di violenza di genere e di violenza domestica.

Consiglio comunale Aosta: unanimità per chiedere il voto fuori sede

Nella mattinata di mercoledì 21 febbraio 2024 il Consiglio comunale di Aosta ha approvato all’unanimità l’Ordine del Giorno “accesso al voto presso il comune di domicilio per studenti/sse e lavoratori/rici fuori sede“.

I consiglieri comunali del Partito Democratico hanno trovato accoglimento della loro proposta prima all’interno del gruppo, poi di tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione, per sollecitare i Senatori affinché si possa finalmente concedere il diritto di voto a coloro che vivono fuori sede.

Se l’art.48 della Costituzione prevede che il diritto di voto sia riconosciuto a tutti i cittadini e tutte le cittadine che abbiano compiuto i 18 anni di età, è anche vero che se qualcuno vive per motivi di studio, lavoro o cura (senza dimenticare i caregiver) in un luogo diverso a quello della propria residenza non può esercitare il diritto di voto se non rientrando presso il comune di appartenenza. Un paradosso per il nostro Paese, che concede a chi vive all’estero per motivi di studio, lavoro o cura di poter votare, ma non se il domicilio è in un’altra regione e/o comune del territorio nazionale.

I dati relativi all’astensionismo sono in crescita in tutta Italia, in Valle d’Aosta la percentuale è lievitata alle ultime elezioni politiche del 2002 che ha registrato una percentuale del 39,41%, nel 2018 si era fermato al 27,72%.

Negli ultimi anni molti sono i movimenti che hanno lavorato a ottenere il risultato, dal comitato “iovotofuorisede” a quello “voto dove vivo”. Tante sono le richieste per consentire al maggior numero di persone di poter esprimere il proprio voto.

La proposta di legge presentata dal PD alla Camera (prima firmataria l’On. Madia) nell’ottobre 2022, seppure emendata, il 4 luglio 2023 è stata approvata alla Camera. Adesso però la stessa è giacente in Senato.

Grazie alla sinergia tra i consiglieri comunali del PD e i consiglieri regionali del PD Lombardia e Toscana, è stato presentato l’OdG votato all’unanimità che impegna il Presidente del Consiglio comunale di Aosta a interfacciarsi congiuntamente con il Presidente della Regione Renzo Testolin e la Senatrice Nicoletta Spelgatti affinché la proposta di legge “Disposizioni per l’esercizio del diritto di voto in comune diverso da quello di residenza, in caso di impedimenti per motivi di studio, lavoro o cura” arrivi alla conclusione dell’iter in Senato, consentendo l’esercizio del diritto di voto già dalle prossime elezioni europee nel mese di giugno 2024 al più alto numero possibile di elettori ed elettrici.

Giovani Democratici: rapporto di fiducia eletti ed elettori

La legislatura che sta finendo, tra poco più di un anno finirà (nel 2025).

«Votavo comunista e avevo fiducia in Enrico Berlinguer. Non sto dicendo che fosse perfetto, sto dicendo che mi fidavo».
A pronunciare queste parole fu Lucio Dalla in un’intervista nel 1997. L’espressione “mi fidavo di lui” fa capire come i simboli e gli ideali che presentiamo sulla scheda elettorale, siano poi sovrastati dalla personalità e le capacità di chi li professa.
Anche nel quotidiano sentiamo parlare di “Voto il partito della Schlein” o “Voto il partito della Meloni”, come se fosse un voto più per la persona che per il partito.
Sempre restando in tema di fiducia, colei che fa da collante tra eletti ed elettori e capace di mantere in piedi governi, il punto cardine delle elezioni amministrative é proprio la possibilità di poter esprimere una o più preferenze nella lista che si vuole votare, ciò rendere ancora più concreto il discorso di dover fidarsi di qualcuno ancor prima del simbolo scelto.
“Fidarsi é bene, ma non fidarsi é meglio” tutti almeno una ci siamo scontrati con questo proverbio, ma se dovessi darvi una risposta vi direi che far delegare a qualcun’altro è molto peggio.
Ed ecco qua alle porte il momento di dover tirare le somme e guardarsi indietro vedendo ciò che si è fatto chiedendosi: “chi si fiderà di noi?”
É con questa premessa che voglio augurarvi un buon 2024, un anno che con tutta probabilità sarà molto dispendioso ed insidioso, vi sarà la nuova legge elettorale sul tavolo e le varie squadre inizieranno a formarsi, forse il 2025 sembra ancora lontano ma sono sicuro che al mattino seguente alle elezioni europee, che cadranno a metà anno, molti inizieranno ad aver chiaro quanto sta per arrivare.
Se è vero come diceva Dalla che l’anno che sta arrivando tra un anno passerà, io credo che tutti per il 2025 si stiano già preparando, ma questa non è una novità.

Lettera del Segretario: un anno di Governo Meloni

Sta per finire un anno complesso e impegnativo. Non si tratta della solita frase di fine anno, ma credo che per il Paese lo sia stato davvero.
Ѐ stato il primo anno intero in cui il governo presieduto da Giorgia Meloni ha guidato l’Italia. Un Paese in cui non ci riconosciamo e che ha oggettivamente è un Paese peggiore rispetto a quello passato.
Vorrei spiegare sommariamente il perché in 3 questioni:
  • è sicuramente un Paese più diviso. Da questo punto di vista il Governo ha tagliato lo stato sociale venendo meno anche ad impegni elettorali. Lo ha fatto senza una strategia ma facendo cassa sui più poveri, su quelli in difficoltà, su quelli che in un momento di crisi già barcollavano. Stop al reddito di cittadinanza e nessuna misura compensativa, muro incomprensibile su reddito minimo. Insomma ognuno se la deve cavare e se non ce la fa pazienza;
  • sul tema della credibilità internazionale credo che si sia toccato il fondo con la posizione sul MES (l’Italia è l’unico Paese che non ha aderito). Una posizione incomprensibile, tutta ideologica e che ci relega a un ruolo marginale. Non bastano le gite fuori porta dei vari ministri per recuperare un ruolo che non ci appartiene più;
  • la scarsa attenzione alle questioni ambientali è disarmante. Regna una confusione assoluta e nessuna idea di futuro. Il cambiamento climatico e le conseguenti emergenze idrogeologiche che rappresentano un vero dramma in questo Paese e che richiederebbero ingenti finanziamenti hanno visto una contrazione dei fondi anche a fronte di risorse PNRR.
Sono tre piccoli esempi ma sintomatici dell’idea di Paese e della totale mancanza di un’idea prospettica. Contro questa deriva del Paese non sarà sufficiente solo una forte opposizione, ma dovremo immaginare una proposta di governo alternativa che sulla questione dei temi possa coinvolgere le forze politiche che non partecipano al governo. Ѐ una sfida importante ed essenziale per cambiare il verso di questo Paese.

PD VdA: un anno ricco e impegni per il 2024

Il 2023 è stato un anno ricco di impegni e cambiamenti per il Partito Democratico. Le primarie di inizio anno hanno visto l’elezione della Segretaria Elly Schlein. La deputata è stata eletta con un ottimo risultato anche in Valle d’Aosta con oltre il 70% di preferenze. Nella prima assemblea nazionale, a cui hanno partecipato Luca Tonino, Cecilia Lazzarotto, Eloise Della Schiava, Piero Ferraris e Andrea Lamberti, sono stati eletti in Direzione Nazionale il Segretario Luca Tonino e la consigliera comunale di Aosta Cecilia Lazzarotto. In questi mesi tra i vari temi affrontati in Direzione anche il nuovo regolamento dei circoli del PD e un’ultima convocazione che ha avuto al centro il tema della riforma finanziaria del Governo Meloni che mette in seria difficoltà cittadine e cittadini italiani. Tagli alla sanità, all’istruzione, alla ricerca, ai finanziamenti per i giovani, i centri antiviolenza… L’impegno del Partito Democratico non si ferma e si continueranno ad affrontare battaglie importanti, dal salario minimo (proposta di legge rifiutata dal Governo e che aveva visto l’unità di tutte le opposizioni ad esclusione di Italia Viva), il diritto alla sanità pubblica, a una istruzione di qualità per tutte e tutti, passando per i diritti civili e l’impegno nel trovare soluzioni di pace nelle guerre tra Russia e Ucraina e tra Israele e Palestina.

Cosa è successo in Valle d’Aosta? Dopo aver scongiurato l’ennesima crisi regionale, si è trovato un accordo e il nostro assessore Jean Pierre Guichardaz è passato dal turismo, sport e cultura, all’istruzione e cultura. Nel settore dell’istruzione tra le maggiori iniziative ricordiamo il bonus 500 erogato a tutti e tutte gli/le insegnanti (precari e non) per tutti gli anni a partire dall’anno della sua introduzione 2015. Una scelta unica in Italia, che prevede anche l’erogazione del bonus 500 anche a tutti i precari della scuola a partire da questo anno scolastico. Altra scelta unica in Italia è la decisione di non accorpare tutti i plessi scolastici, ma di mantenere anche le scuole di montagna.

In Comune ad Aosta non sono mancate le approvazioni di molti progetti presentati per il PNRR che vedranno la realizzazione di nuovi posti negli asili nido del capoluogo e che vedranno riqualificare i quartieri Cogne e Dora. Altri fondi consentiranno di eliminare, finalmente, i grattacieli del Q. Cogne. Non ultima la candidatura di Aosta a Capitale della Cultura 2025, che ha visto arrivare il capoluogo tra i 10 finalisti e un ruolo importante nella progettazione culturale dei prossimi anni.

Un anno che ha portato al PD Valle d’Aosta una ventata di novità sul piano politico, con un’attenzione da parte della nuova Dirigenza Nazionale. La segretaria Elly Schlein è arrivata in Valle d’Aosta lo scorso gennaio per presentare la sua mozione per le primarie, ma non ha abbandonato la nostra regione tornando a settembre in occasione di una ritrovata Festa dell’Unità, riproposta in Valle d’Aosta dopo oltre 10 anni di assenza. L’On.Chiara Gribaudo non è mancata per la festa di tesseramento la scorsa primavera e anche lei tornata per la Festa dell’Unità. L’appuntamento di settembre ha visto tornare in Valle d’Aosta l’On. Mauro Berruto e l’Eurodeputato Brando Benifei. Alla Festa dell’Unità è stata formalizzata in Valle d’Aosta anche la collaborazione con Volt Italia e PD VdA, un momento importante che crea una visione politica non solo regionale, ma anche nazionale ed europea.

Cosa aspettarsi dal 2024? Sicuramente l’impegno costante del Partito Democratico nei confronti di cittadine e cittadini della nostra regione, incontri sul territorio da parte degli eletti in regione e nei consigli comunali, eventi di approfondimento e formazione, una scuola politica, la Festa dell’Unità e l’appuntamento importante delle elezioni europee nel mese di giugno 2024.

Consiglio Regionale: bilancio 2024-2026

Riportiamo di seguito l’approfondimento dei consiglieri Paolo Cretier e Antonino Malacrinò.

Un bilancio regionale mirato al benessere e alla crescita sostenibile.
Il bilancio, definito come “sostenibile”; da molti, si caratterizza per un aumento degli stanziamenti su diverse voci di spesa, in particolare sulla sanità e sull’istruzione, che rappresentano circa il 40% del totale. Ciò evidenzia l’impegno della regione nel cercare di garantire servizi di qualità e accessibili a tutti i cittadini.

Dal punto di vista ambientale, il bilancio prevede una serie di iniziative volte a valutare gli effetti dei cambiamenti climatici sulle risorse idriche e a razionalizzarne l’utilizzo. Vengono stanziati fondi per interventi di ripristino e manutenzione dei siti naturali e viene favorita la transizione energetica attraverso il potenziamento dei contributi per l’acquisto di veicoli a basso impatto ambientale.

Il bilancio regionale mostra anche una forte attenzione al benessere sociale e al sostegno delle categorie più vulnerabili. Viene previsto un finanziamento per l’ARER, con l’obiettivo di affrontare le difficoltà degli inquilini di edilizia residenziale pubblica. Vengono inoltre destinati fondi per facilitare l’integrazione dei cittadini stranieri e per favorire la partecipazione dei minori con disabilità ai servizi ludico-ricreativi estivi. La lotta contro la violenza di genere è un’altra priorità del bilancio regionale. Vengono stanziati fondi per
sostenere le attività del Centro antiviolenza e per un nuovo provvedimento legislativo in materia di violenza di genere.

Il sostegno al volontariato e al terzo settore rappresenta un altro aspetto importante del bilancio. Viene previsto un contributo straordinario per il Centro Servizi per il Volontariato, al fine di sostenere le realtà solidaristiche territoriali. Inoltre, viene istituito un fondo speciale per un nuovo intervento legislativo in materia di Terzo Settore.

Il bilancio regionale per il 2024 si caratterizza anche per il sostegno all’istruzione, viste le importanti risorse messe in campo inoltre viene prevista l’estensione del contributo “c.d. carta docenti” anche ai supplenti a tempo determinato.

Vengono individuate priorità nella futura attribuzione dell’avanzo di amministrazione, con una particolare attenzione alla salute, alle politiche sociali e al sostegno delle infrastrutture sportive.

Complessivamente, il bilancio regionale per il 2024 riflette un impegno concreto verso la sostenibilità economica, ambientale e sociale. Le risorse sono allocate in modo mirato per favorire lo sviluppo
equilibrato della regione, con l’obbiettivo di promuovere la crescita economica, il benessere dei cittadini e il rispetto dell’ambiente.

Dimensionamento scolastico: scelta strategica in Valle d’Aosta

Se a livello nazionale il mondo della scuola ha innescato la protesta legata al dimensionamento scolastico, in Valle d’Aosta arriva il plauso anche dai sindacati. Molte regioni italiane, infatti, perderanno molte scuole e le autonomie scolastiche, in Emilia-Romagna 20 scuole in meno, Sicilia ben 95, non mancheranno problemi in Toscana, nel Lazio, in Campania, Veneto, Liguria… Il Ministro Valditara sostiene di migliorare l’organizzazione e di limitare le reggenze nelle dirigenze, ma chi lavora nel mondo scuola sa che questo causerà una grave perdita di posti di lavoro, la mancanza di scuole in territori piccoli e periferici, e l’aumento del numero di alunni nei plessi attivi.

In Valle d’Aosta si è deciso di operare diversamente, consentendo anche alle nostre scuole di montagna di sopravvivere. La popolazione di montagna è ben a conoscenza del problema del calo demografico nella nostra regione e dello spopolamento delle aree montane, ma la mancanza di scuole non farebbe che aggravare il problema. Così i nostri plessi, grazie anche al nostro Assessore Guichardaz, resisteranno e non verrà fatto alcun accorpamento per il triennio 2024/2027. Se nel resto d’Italia scompariranno molte autonomie scolastiche, in Valle d’Aosta ne nascerà una nuova, il CRIA (Centro Regionale per l’Istruzione per Adulti), scuola serale che troverà una suo identità dall’a.s. 2024/2025 con un suo Dirigente.

Ancora una volta possiamo dimostrare che le destre non sono attente al mondo della scuola, a differenza delle forze di sinistra.

Consiglio Comunale: PNRR fondi a rischio, preoccupazione unanime

Continuano a passare i mesi, ma al momento nessuna amministrazione ha ricevuto rassicurazioni certificate per poter far fronte alle voci di spesa di alcuni progetti del PNRR. La rimodulazione del Ministro Fitto del mese di luglio sui fondi PNRR, infatti, ha avuto come conseguenza la messa a rischio di progetti già appaltati i cui lavori sono già partiti o in partenza. Il Governo Meloni ha continuato per tutta l’estate a rassicurare, a parole ma non coi fatti, sindaci e presidenti di regione. I fondi verranno trovati? Forse si, però togliendoli di fatto ad altri progetti (consigliamo la lettura dell’articolo di Milena Gabanelli per il Corriere della Sera: https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/sanita-ecco-decisioni-che-danneggiano-tutti/323573ca-5560-11ee-bbb9-2ab114abc1ec-va.shtml).

I soldi si spostano da una parte all’altra, ma i fondi in più di cui si poteva disporre grazie al PNRR sono persi. Il Governo si è preso questa responsabilità mettendo in crisi molti comuni e molte regioni, tra cui anche Aosta che rischia di non poter portare a termine il progetto di Rigenerazione urbana per il quartiere Dora. Ancora una volta le destre si dimostrano poco lungimiranti e poco attente alle reali necessità del Paese, tanto che anche le amministrazioni guidate dal centro destra si sono fatte sentire, non ultimo il comune di Napoli.

Nella mattinata di mercoledì 27 settembre 2023 il Consiglio Comunale di Aosta ha votato all’unanimità un Ordine del Giorno che manifesta preoccupazione in merito ai fondi PNRR a rischio per la città. Un OdG proposto dai consiglieri del Partito Democratico e redatto insieme alle forze di maggioranza presenti nel gruppo e nella coalizione. Dopo la discussione in aula e un piccolo emendamento, l’OdG “Risorse PNRR” è stato votato e approvato anche dalle forze di minoranza: Lega Valle d’Aosta, Forza Italia e La Renaissance.

Auspichiamo che l’ordine del giorno di Aosta, come quelli di altre amministrazioni, nonché gli appelli dell’ANCI vengano ascoltati dal Governo guidato da Giorgia Meloni.