25 aprile, Festa della Liberazione: Viva l’Italia antifascista!

Noi del PD Valle d’Aosta per ricordare il 25 aprile abbiamo deciso di condividere le parole del Sindaco di Aosta Gianni Nuti, pronunciate in Piazza Chanoux in occasione delle celebrazioni della Festa della Liberazione.

Parole, soltanto parole…
Sono i fatti che contano, noi siamo gente concreta. Eppure una parola può cambiare la nostra visione del mondo. Sì, perché in realtà sono pezzi di carne le parole, lame sottili e taglienti, talora sono frane rovinose. Allora spendiamo alcune parole anche oggi, certi che, ancor più oggi, non siano poi così vane.

Dal 25 aprile 1945, in questa città dal 28, siamo donne e uomini liberi. Essere liberi da un passato, ma anche essere liberi di costruire un futuro. Liberi da quel fascismo nato nel sangue, quello sparso dagli squadristi che fracassavano il cranio degli oppositori politici, compreso quello di Giacomo Matteotti, di cui ricorrono i cent’anni dalla morte il prossimo 10 giugno, ricordiamolo almeno noi. Liberi da quel fascismo spento nel sangue fratricida della guerra civile e di un devastante conflitto mondiale. Liberi da quegli occhiali che il fascismo aveva imposto per vent’anni ai nostri padri e che, come nel mondo dispotico raccontato ne l’Orso Bianco (episodio della serie televisiva Black Mirror) avevano trasformato ipotetici immaginari nemici in mostri deformi, pericolosi e istigatori d’odio: prima gli operai comunisti, poi i vecchi parlamentari, poi i libici, gli etiopi, i sodomiti, i subnormali, i giudei… usiamo il lessico dell’epoca. Seminare morte per unire un popolo. Ma era solo un regime manesco che annientava gli oppositori a suon di manganellate o di fucilate e basta? A quel tempo gli scappellotti volavano in ogni casa e all’osteria ci si menava per un nonnulla, che volete fosse mai? No, il veleno più tossico e penetrante era fatto, non ci si crede, di cultura. Ovvero di quell’insieme di idee sul mondo che ne ritagliano i contorni proprio a suon di parole e di scritte in ogni muro e di disegni-simbolo. E’ quella cultura che ha riempito le menti di menzogne e semplificazioni e ha di fatto vivere nel reciproco sospetto, confondendo una verità che, udite, esiste ed è incontrovertibile e va riconosciuta e difesa. E’ quella cultura che ha fatto sì che non ci fossero posizioni politiche di destra o di sinistra pronte a dibattere in un civile confronto democratico, ma solo l’unica posizione di un popolo monolitico. Ecco le radici del populismo, un unico pensiero grezzo, per noi valdostani anche un’unica lingua, un unico colore, il nero, un simbolo identificativo, il teschio, incarnato da un uomo solo, il Duce Benito Mussolini. Una cultura della maschera, macabro simulacro della gloriosa commedia dell’arte che passava attraverso il linguaggio del corpo, ancora più penetrante di quello delle parole. Si gesticolava in ogni consesso pubblico con enfasi solo apparentemente caricaturale, in realtà seduttiva, ammaliante, esteticamente icastica e insieme fonte di sacro timore.

Restiamo liberi, cittadine e cittadini, da plastici incantatori di serpenti. Noi, figli del 25 aprile 1945, siamo grati a colore che hanno conquistato la libertà di mettere a servizio del nuovo Stato tutte le energie migliori, gli intelletti più raffinati, le donne e gli uomini più coraggiosi con molteplici visioni del futuro: liberali, cattolici, comunisti, socialisti, membri del Partito d’Azione, autonomisti, federalisti… per scrivere le regole del gioco democratico insieme, e fondare i principi di una comunità più umana di quella passata, di immaginare una cultura migliore di quella allora ereditata e comunque persistente nelle coscienze, nonostante le macerie e i dolori e le perdite subite. Siamo grati per averci permesso, almeno fino ad oggi, d’essere liberi di esprimerci, civilmente, in ogni modo, liberi di cercare la verità con ogni mezzo, magari senza trovarla appieno, ma potendoci provare, liberi anche di ammettere che odio porta a odio e che la crudeltà sta nel genere umano e in certe condizioni si sparge da ogni parte. Assaporiamo ancora oggi la libertà di sentirci popolo nelle differenze, colorate come un arcobaleno, appassionato alla vita, attento alle fragilità, curioso conquistatore di nuove conoscenze, prudente, ma senza paura del nuovo.

Noi, figli di Emile Chanoux, Federico Chabod, Amédée Berthod, Lino Binel, Joseph Bréan, Guglielmo Caracciolo, Enrico Chantel, Cesare Olietti, Emile “Milò” Lexert. Noi, figli di Alessandro Passerin d’Entrèves, Ida Desandré, Ico Enrico Loewenthal, Antoine Caveri, Maria Ida Viglino, Anna Cisero Dati. Noi, figli di tutte le staffette e di tutti i partigiani non citati ma indimenticati, dei soldati, degli alpini e dei Carabinieri che hanno disobbedito all’invasore. Noi, indegni successori del primo sindaco della rinata città di Aosta, Carlo Torrione, non possiamo che difendere con ogni forza tutte le libertà conquistate per la nostra terra, per la nostra gente.

Per tutto questo, nell’Italia liberata, esprimiamo noi il desiderio che tutti coloro i quali giurano fedeltà al popolo italiano, nessuno escluso, con una mano sulla Costituzione pronuncino queste poche parole: io giuro di combattere ogni giorno contro il fascismo che c’è in me e che rigurgita, tenta di risalire e di prendere il sopravvento seminando intorno a me un acre odore di morte. Giuro di essere antifascista. Viva la Repubblica. Viva l’Italia liberata. Viva la Valle d’Aosta autonoma perché antifascista.

Lettera del Segretario: è iniziata la campagna elettorale

Ci siamo! È iniziata la campagna elettorale per le elezioni europee. Con la formalizzazione della candidatura di Fulvio Centoz nella lista del PD nel collegio del Nord Ovest abbiamo dato il là a questa nuova avventura.
Lo abbiamo fatto perché crediamo che le elezioni europee del prossimo 8 e 9 giugno rappresentino un momento importante per la vita politica di questo continente. Si confronteranno due idee diametralmente opposte di Europa: da una parte un’Europa solidale, accogliente che nelle differenze intravede un’opportunità, e che ci appartiene, mentre dall’altra un’Europa degli egoismi nazionali che non traguarda il futuro, che ci farebbe fare passi indietro e che ci preoccupa.
Da questo punto di vista il PD della Valle d’Aosta ha da subito riconosciuto nelle elezioni europee un momento cruciale su cui impegnarsi. Lo ha fatto immaginando fin dalla prima ora una candidatura che rappresentasse in modo ampio tutta la Valle d’Aosta partendo dalle coalizioni che governano la Regione e il Comune di Aosta. Come è noto quella prospettiva non ha trovato un momento di sintesi e quindi abbiamo proposto la candidatura di Fulvio Centoz.
La figura e l’esperienza di Fulvio, che ha governato sempre in coalizioni nelle sue esperienze da Sindaco, dimostrano che teniamo a mente l’idea del campo largo. Di una candidatura aperta con l’unica idea: immaginare una collocazione seria e consapevole di questa piccola Regione all’interno dell’Europa.
Lo facciamo con chiarezza e con il nostro simbolo. Ci aspetta una campagna elettorale che ci vedrà impegnati in tutti i territori, all’ascolto dei cittadini e delle cittadine e che vedrà interlocuzioni anche con gli operatori sociali ed economici di questa Regione. Lo faremo con il sorriso, perché la nostra campagna elettorale non è contro qualcuno, non serve per le prossime elezioni regionali o comunali, ma serve per parlare di Europa. Sono differenze sostanziali per riuscire finalmente ad uscire dalle dinamiche personali e immaginare un progetto di Valle d’Aosta all’interno dell’Europa. Non bisogna essere troppo esperti per capire che l’Europa incide, già oggi, pesantemente nell’economia valdostana. A mero titolo di esempio, se ci limitiamo tra i tanti programmi europei, al Fondo Sociale Europe (FSE), al Fondo Europeo di Sviluppo Regione (FESR) al Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR) e al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), le somme a disposizione della nostra Regione in questi anni ammontano a più di 750 milioni di euro, contando anche il cofinanziamento nazionale e regionale.
Nel percorso che ci porterà al voto la nostra intenzione è anche di affrontare e dialogare con i cittadini su temi che, più da vicino, interessano la nostra Regione: dai cambiamenti climatici che incidono maggiormente sulle Alpi rispetto al resto del pianeta, al declino demografico e all’invecchiamento della popolazione che sono particolarmente evidenti nelle aree montane, all’agricoltura di montagna che è sostenuta pesantemente dalla Politica Agricola Comune (PAC) ma che svolge un ruolo centrale nel mantenimento e nella cura di un territorio vasto e complicato come il nostro.
Infine alcuni temi di stretta attualità. I valichi alpini e il tema del raddoppio del Tunnel del Monte Bianco, oggi che i Frejus e il Gottardo hanno subito interruzioni e hanno complicato le vie di comunicazioni tra l’Italia ed il resto dell’Europa. Infine il tema delle concessioni idroelettriche, perché l’energia prodotta dalle nostre centrali è strategica, non solo per la Valle d’Aosta, ma anche per l’Europa stessa in chiave di autosufficienza energetica e di transizione green.
È l’ora di discutere di questi temi. Non di consuete beghe locali che umilierebbero temi molto più alti. Anche in questo modo riusciremo a far sì che la Valle d’Aosta, assieme alle altre regioni, abbia una voce autorevole in Europa.
Ora in questi pochi giorni che ci dividono dal voto serve l’impegno di tutte e tutti. Sono sicuro che ci sarete così come vi garantisco l’impegno di tutto il PD. Vi comunicheremo a breve la serata in cui con un evento pubblico apriremo la campagna elettorale. Nel frattempo iniziamo a veicolare la nostra idea di Valle d’Aosta in Europa. Ancora una volta sarà una campagna elettorale avvincente che affronteremo con tutto l’entusiasmo e l’impegno di sempre.

Formazione politica, l’esperienza di Lorella e Antonio

Casa per casa, strada per strada. Questo  il nome del laboratorio nazionale di partecipazione e formazione politica organizzato dal PD dal 12 al 14 aprile a Frascati, in vista della campagna elettorale delle europee a cui hanno partecipato per la Valle d’Aosta Lorella Verrastro, portavoce della Conferenza delle Donne Democratiche VdA, e Antonio Pepe dei Giovani Democratici VdA.

È stata Marwa Mahmoud, responsabile della Formazione politica nella Segreteria nazionale del PD, a seguire questo progetto. L’evento è stato pensato come avvio di un percorso di partecipazione e formazione nazionale, che ha coinvolto ragazze e ragazzi under 35 da tutte le federazioni, per costituire una comunità di attiviste e attivisti che durante la campagna elettorale per le europee lavoreranno insieme alle migliaia di militanti del PD.
È stata “una full immersion” in cui, noi 200 ragazze e ragazzi da tutta Italia, ci siamo confrontati con formatori, esperti e dirigenti politici.
La giornata di venerdì è stata dedicata all’accoglienza, con i saluti della sindaca di Frascati Francesca Sbardella, e prima conoscenza con i ragazzi che hanno preso parte a questo laboratorio.
La formazione è proseguita sabato con Marwa Mahmoud e Marta Bonafoni. Sono seguite attività laboratoriali che hanno coinvolto le esperienze dei giovani di tutta Italia.
Domenica 14 aprile ogni gruppo di lavoro ha discusso il programma con la segretaria Elly Schlein, Marwa Mahmoud e i formatori che hanno preso parte all’evento.
Elly Schlein ha chiuso il corso ringraziandoci e suggerendoci validi consigli. Ha illustrato la sua panoramica politica e i progetti che sosteniamo in questa campagna elettorale delle europee.

Difficile riassumere tre giorni ricchi di eventi ed emozioni in poche righe. Di sicuro ci portiamo a casa da questa esperienza nuove amicizie, un bagaglio di conoscenze più ricco e soprattutto nuovi stimoli e idee da mettere in pratica nella vita quotidiana del Partito. Citando Berlinguer: “se i giovani si impadroniscono del sapere, lottando con lavoratori e oppressi, il vecchio ordine non avrà scampo“.

Giorgio Gori, Sindaco di Bergamo, ad Aosta

Giorgio Gori all’incontro organizzato dai circoli del PD di Aosta

Doppio appuntamento aostano lo scorso 10 aprile per il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori.
Il primo appuntamento è stato organizzato dal Comune di Aosta e Confindustria, un dialogo con il Sindaco di Aosta Gianni Nuti sul tema della cultura. Bergamo (assieme a Brescia) è stata Capitale Italiane della Cultura nel 2023. Aosta è stata finalista nella selezione per il medesimo titolo per l’anno 2025. Un confronto molto interessante sulla scia dell’esperienza di Bergamo in cui la città ha subito un cambiamento importante investendo in cultura. Lo ha fatto coinvolgendo tutto il territorio che sta intorno alla città e dialogando con gli operatori sociali, culturali ed economici che hanno avuto un ruolo estremamente importante nel successo di questa avventura. L’idea della condivisione, oltre che con Brescia, anche con tutto il territorio. Ricreare un collegamento con le valli e con le aree più rurali, facendo diventare nuovamente la città la capitale di un territorio. E ancora la condivisione del progetto con chi opera in quel territorio. Zona di grandi imprese che hanno un radicamento con il territorio quasi simbiotico e l’idea centrale che la cultura crei innovazione. La stessa idea che sta promuovendo Aosta, che grazie alla candidatura ha saputo creare una rete importante di rapporti e ha potuto accedere a finanziamenti statali, oltre ad aver investito importanti risorse proprie nel corso degli ultimi anni.

La sera, invece, un aperitivo festoso, organizzato dai circoli del PD di Aosta, per discutere di prospettiva europea visto che il sindaco Gori sarà candidato alla prossima tornata della elezioni europee dell’8 e 9 giugno prossimi. Con lui il candidato valdostano Fulvio Centoz. Sul piatto questa volta un’idea completamente diversa del ruolo e dell’identità dell’Europa. Da una parte l’idea della destra con i cattivi maestri come Orban, dall’altra l’idea dei progressisti per un’Europa solidale, aperta e inclusiva. Mai come questa volta le elezioni europee saranno determinanti. Ma di questo tema avremo modo di parlarne molto diffusamente in altre occasioni.

Giovani Democratici: Lucrezia Borrelli è la nuova vicesegretaria

Care democratiche, cari democratici,

il 25 marzo sono stata ufficialmente nominata vicesegretaria dei Giovani Democratici e per me non ci poteva essere occasione più proficua per poter avere un confronto con politici di grande esperienza e per poter mettere alla prova quanto imparato negli ultimi anni. Malgrado i miei soli diciott’anni, la scelta di accettare un incarico di questo genere, al quale cercherò di dedicarmi al massimo delle mie possibilità, è dettata dalla volontà di portare all’interno del panorama politico valdostano il mio contributo di giovane, affezionata al proprio territorio e determinata a fare la differenza. In una nazione sempre più proiettata verso l’avvenire, tutti gruppi politici giovanili, a prescindere dalle differenti ideologie, sono portavoce della futura classe dirigente e convogliano i loro sforzi per costruire quella che sarà l’Italia del domani, un’Italia che guarda alla modernità, pur conservando la sua identità peculiare. In quanto nuova vicesegretaria dei GD, io e il mio gruppo abbiamo sempre prestato particolare attenzione alle lotte contro la crisi climatica, la quale minaccia di mettere a rischio il rigoglioso ecosistema per cui la nostra regione è nota, e contro cui speriamo di poter combattere, nella speranza di poter preservare per le generazioni future le bellezze naturali del nostro territorio. Un’altra tematica per la quale siamo determinati a dare il nostro contributo è quella della salute mentale, di particolare rilevanza tra i giovani e a cui purtroppo non viene ancora data la giusta importanza. Allarmanti sono infatti i numeri delle persone che hanno manifestato disagi psicologici, specialmente tra le nuove generazioni, a cui purtroppo non si è prestata la giusta attenzione, categorizzandoli spesso come problemi secondari.

Lettera del Segretario: uno sguardo al futuro dell’Europa

Ho come la sensazione che le prossime elezioni europee, che naturalmente nel dibattito italiano sono molto poco europee e molto locali, saranno importanti più di quelle passate. Non per una maggiore consapevolezza sul tema, ma per il non banale problema che abbiamo alle porte dell’Europa una guerra. L’auspicio che resti alle porte è la speranza di tutti, ma gli ultimi giorni non ci tranquillizzano per nulla da questo punto di vista. Invasioni dello spazio aereo tra Paesi vicini, ci fanno dire che la tensione sia sensibilmente salita.

Gli economisti ci spiegano, inoltre, che stiamo già vivendo un’economia di guerra perché non è necessario essere invasi. Gli effetti devastanti di una guerra, quali che siano, non si fermano al confine geografico. E allora è indispensabile e irrimandabile immaginare una politica estera europea più coordinata e immaginare un sistema di difesa unico, pensando che a oggi non esiste nemmeno un commissario europeo alla difesa.
Non si tratta di una promozione di un “nuovo esercito”, di immaginare una nuova stagione bellica europea dopo i disastri della prima parte del secolo scorso, ma di promuovere un ragionamento comune che non può essere procrastinato, anche per diventare più credibili sui tavoli diplomatici e per consentire preoccupanti fughe in avanti tipo quella francese.
E’ credibile nel mondo un’Europa che vede il presidente Macron dirsi pronto ad inviare delle truppe in territorio ucraino e vedere i leaders degli altri Paesi negare prontamente tale possibilità per evitare un allargamento della guerra?
Lascio a voi la risposta, ma intanto più Europa e meno egoismi e sovranismi è l’unica soluzione. E lo è, sia chiaro, non solo sul tema della difesa. Allora vuoi vedere che anche questa volta la destra e i progressisti non sono uguali? Per cui tocca a noi sperare e promuovere una nuova Europa. Le elezioni europee di giugno faranno la differenza.

Comunicato Stampa gruppo regionale FP-PD

Riportiamo di seguito il CS del gruppo regionale FP-PD.

La prima tappa verso il comparto autonomo “Sicurezza Soccorso valdostano” è stata compiuta nella seduta del Consiglio Regionale del 20 marzo con l’approvazione con 26 voti a favore del disegno di legge riguardante il Corpo valdostano dei Vigili del Fuoco e il Corpo forestale della Valle d’Aosta.
Il gruppo Federalisti Progressiti – Partito Democratico è soddisfatto del risultato, frutto di un lungo percorso che ha visto il Governo regionale impegnato nel confronto con le organizzazioni sindacali e tutte le strutture e i soggetti interessati, rispondendo alla nota protesta dei Vigili del Fuoco. La
buona riuscita del disegno di legge rappresenta un adempimento di un punto fondamentale del programma di legislatura che prevedeva la risoluzione delle problematiche relative agli allineamenti contrattuali in merito agli aspetti previdenziali, lo stato giuridico e il trattamento economico dei due Corpi valdostani.
L’obiettivo dell’attuale legge mira a creare un nuovo comparto denominato “Sicurezza e Soccorso Valle d’Aosta”. Antonino Malacrinò, presidente della II Commissione “Affari generali” e relatore in aula della riforma, ha sottolineato come il ddl sia fondato sulle peculiarità e sull’importanza delle funzioni svolte da vigili del Fuoco e dal Corpo Forestale, ricordando che “è essenziale adeguare l’ordinamento del personale alle tradizionali missioni istituzionali di soccorso pubblico, prevenzione degli incendi e protezione civile e nello stesso tempo rafforzare la funzione di sicurezza civile che entrambe le forze svolgono nel sistema di sicurezza della Regione con lo scopo di garantire l’incolumità delle persone e la tutela dei beni e dell’ambiente”.

Giornata Nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie

Celebrata il 21 marzo la Giornata Nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa dallo Stato italiano nel 2017 e voluta dall’associazione Libera già dal 1995. Un momento per fermarsi a guardare il contesto, e in cui rinnovare “la battaglia contro le mafie, l’impegno per liberare le persone dalla ricattabilità che è lo spazio dove le mafie si
insinuano”, ha sottolineato Elly Schlein durante la manifestazione collettiva a Roma. La segretaria ha ribadito i punti cardine su cui centrare l’attenzione: il salario minimo, l’emancipazione delle donne sul lavoro e il contrasto al “subappalto a cascata”.
“Non è un caso che questa giornata sia stata fissata il primo giorno di primavera”, ricorda il presidente del Consiglio Alberto Bertin in aula durante l’assemblea del 20 marzo. “E’ un giorno di rinascita e la lotta deve necessariamente passare attraverso il ricordo delle persone cadute per
mano della mafia”.
In Valle d’Aosta, secondo i dati dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata e riportati in “Raccontiamo il bene” pubblicato il 7 marzo da Libera Valle d’Aosta, sono 10 i beni immobili in gestione (non ancora trasferiti ad altre amministrazioni o agli enti locali e che ancora fanno capo all’Agenzia nazionale), 30 i beni confiscati e destinati e 2 le aziende in gestione.
Nel nostro territorio opera, grazie alla legge regionale del 2 febbraio 2022, l’Osservatorio regionale permanente sulla legalità e sulla criminalità organizzata di tipo mafioso. Negli scorsi mesi si è concentrato in modo particolare sul ruolo degli enti locali come argini ai fenomeni corruttivi e di
infiltrazione mafiosa. Ha realizzato per questo una serie di incontri formativi rivolti in modo particolare ai dipendenti e agli amministratori locali, proseguendo il dibattito aperto già nel 2021 dalla Presidenza del Consiglio, attenta a sviluppare una riflessione pubblica in materia di criminalità mafiosa.
Intervenuto in aula anche il Consigliere Andrea Padovani: “E’ un momento solenne e significativo. Richiama e rinnova il nostro impegno nella lotta. Le mafie sono una piaga sociale che incancrenisce le società in cui si infiltrano. E’ nostro dovere come istituzione e come comunità contrastarne il potere, preservando i valori di giustizia, solidarietà e legalità”.

Scuola valdostana: esempio virtuoso di inclusione

Sorprende la proposta del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, rispetto alle classi separate di potenziamento per alunni stranieri in caso di deficit linguistici ed eventualmente matematici. La proposta di Valditara è ideologica, inaccettabile e inapplicabile.
Non crediamo nelle classi di serie A e di serie B. Separare gli studenti stranieri dai coetanei italiani non può e non deve essere la via percorribile. La scuola è inclusiva, accessibile e plurale, valorizza le differenze e non le penalizza.
Per favorire una didattica universale e all’interno di essa percorsi multipli e individualizzati, il primo strumento disponibile è diminuire il numero di alunni per classi. La scuola valdostana è in questo senso un esempio virtuoso: nell’anno scolastico ’22-’23 conta una media di 18 studenti nelle secondarie di secondo grado, 19 nelle secondarie di primo grado e circa 15 alla primaria. Numeri molto differenti da quelli a cui è abituata la scuola italiana che vede anche più di 30 studenti nella stessa stanza.
All’interno delle nostre istituzioni, poi, lavorano mediatori linguistici e culturali per facilitare l’inserimento degli stranieri, assistere gli insegnanti e le famiglie. Senza contare che i docenti, che già da anni lavorano per competenze, individuano obiettivi specifici di apprendimento in caso di bisogni educativi, quali ad esempio la difficoltà di lingua.
Il grande sforzo per tenere aperte le piccole scuole di montagna è un ulteriore elemento che garantisce un’attenzione specifica su ciascuno studente e su ciascuna studentessa, così che possano essere offerti strumenti didattici sempre più idonei al singolo.
La scuola valdostana, strutturata sul bilinguismo, facilita e favorisce l’apprendimento delle lingue, il confronto tra esse e la capacità di superare gap linguistici, dati questi testimoniati dai risultati delle prove INVALSI di ogni ordine e grado, in cui le classi valdostane hanno ottimi piazzamenti sia in
italiano sia in inglese.
Fondamentali sono i percorsi che consentono agli alunni e alle alunne di approfondire alcuni argomenti con i docenti. I corsi pomeridiani organizzati per colmare alcune lacune nelle differenti materie esistono da tempo e portano i propri frutti. Ben diverse però le classi differenziate che rischiano di ghettizzare gli stranieri e gli studenti e le studentesse in maggiore difficoltà.

Comunicato Stampa: elezioni europee 2024, una candidatura aperta per la Valle d’Aosta

europee 2024Nella serata di lunedì 25 marzo si è riunita, presso la sede in Corso Battaglione 13 C, la Direzione del Partito Democratico della Valle d’Aosta con, all’ordine del giorno, le elezioni europee 2024.
Il segretario Luca Tonino ha relazionato in merito al mandato ricevuto  evidenziando che le interlocuzioni con i partiti e/o movimenti della maggioranza regionale non hanno portato, ad oggi, ad alcuna concretezza in merito alla possibilità di un’ipotesi di ampio fronte che riunisca gli autonomisti
e i progressisti. Tale ipotesi, infatti, rappresenterebbe la soluzione più naturale per dare ulteriore corso all’alleanza che governa la città di Aosta, che governa la Regione e che ha partecipato alle ultime elezioni politiche eleggendo il deputato Franco Manes e mancando per pochissimo l’elezione del candidato Patrick Vesan al Senato.
Nell’ottica di una continuità nell’azione politica, le prossime elezioni di giugno rappresentano un’occasione importante per parlare di temi fondamentali sul futuro dell’Europa, sulla montagna e sulle problematiche comuni alle popolazioni alpine. Temi come i cambiamenti climatici e l’aumento
della temperatura sulle nostre montagne, la necessità di preservare e potenziare i servizi essenziali (istruzione, sanità e trasporti) sui territori montani, i valichi alpini ed i collegamenti con il resto dell’Europa che oggi evidenziano pesanti criticità (non solo il Tunnel del Monte Bianco, ma anche le
interruzioni sul Frejus e sul Gottardo) che incidono sulla mobilità  internazionale, la salvaguardia della peculiarità dell’agricoltura di montagna, la tutela dell’acqua ed il suo corretto utilizzo tra consumo umano e sfruttamento idroelettrico, rappresentano temi che possono unire i valdostani in una battaglia comune per la tutela di un sistema fragile come la montagna.
Dopo ampia discussione, alla luce di quanto emerso dal dibattito, il segretario Luca Tonino ha proposto di candidare l’ex sindaco di Aosta nella lista del PD nella circoscrizione del nord ovest. Una candidatura aperta, una candidatura a disposizione della Valle d’Aosta e non contro qualcuno. Il tutto lasciando aperta la possibilità di un’intesa con i movimenti autonomisti per l’apparentamento di un listino rappresentativo delle minoranze linguistiche a fronte di un accordo politico più ampio che guardi anche alle prossime elezioni regionali e comunali del 2025.
La Direzione, all’unanimità, ha approvato la proposta.