Giorgio Gori, Sindaco di Bergamo, ad Aosta

Giorgio Gori all’incontro organizzato dai circoli del PD di Aosta

Doppio appuntamento aostano lo scorso 10 aprile per il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori.
Il primo appuntamento è stato organizzato dal Comune di Aosta e Confindustria, un dialogo con il Sindaco di Aosta Gianni Nuti sul tema della cultura. Bergamo (assieme a Brescia) è stata Capitale Italiane della Cultura nel 2023. Aosta è stata finalista nella selezione per il medesimo titolo per l’anno 2025. Un confronto molto interessante sulla scia dell’esperienza di Bergamo in cui la città ha subito un cambiamento importante investendo in cultura. Lo ha fatto coinvolgendo tutto il territorio che sta intorno alla città e dialogando con gli operatori sociali, culturali ed economici che hanno avuto un ruolo estremamente importante nel successo di questa avventura. L’idea della condivisione, oltre che con Brescia, anche con tutto il territorio. Ricreare un collegamento con le valli e con le aree più rurali, facendo diventare nuovamente la città la capitale di un territorio. E ancora la condivisione del progetto con chi opera in quel territorio. Zona di grandi imprese che hanno un radicamento con il territorio quasi simbiotico e l’idea centrale che la cultura crei innovazione. La stessa idea che sta promuovendo Aosta, che grazie alla candidatura ha saputo creare una rete importante di rapporti e ha potuto accedere a finanziamenti statali, oltre ad aver investito importanti risorse proprie nel corso degli ultimi anni.

La sera, invece, un aperitivo festoso, organizzato dai circoli del PD di Aosta, per discutere di prospettiva europea visto che il sindaco Gori sarà candidato alla prossima tornata della elezioni europee dell’8 e 9 giugno prossimi. Con lui il candidato valdostano Fulvio Centoz. Sul piatto questa volta un’idea completamente diversa del ruolo e dell’identità dell’Europa. Da una parte l’idea della destra con i cattivi maestri come Orban, dall’altra l’idea dei progressisti per un’Europa solidale, aperta e inclusiva. Mai come questa volta le elezioni europee saranno determinanti. Ma di questo tema avremo modo di parlarne molto diffusamente in altre occasioni.

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